Dettagli Recensione
la valle della volpe
Libro consigliatomi dal mio libraio di fiducia e devo dire fiducia ben riposta: l’autrice è ben conosciuta ma è la mia prima lettura: colpisce già dalle prime pagine uno stile di scrittura molto fluido, scorrevole uno dei migliori se non il migliore delle ultime mie letture. La storia si sviluppa dal rapimento di una ragazza (Vanessa) nei boschi del Galles: è una sparizione strana che non troverà risposta nel povero marito Matthew per anni. Nessun indizio, prova, nessuna benché minima traccia. Oramai sappiamo che il colpevole è un piccolo malvivente, Ryan che per una serie di circostanze viene arrestato per tra anni. Ma che fine ha fatto Vanessa? Dopo tre anni Ryan viene scarcerato e facciamo conoscenza di altri personaggi Jenna (l’io narrante) una giovane giornalista che si legherà suo malgrado a Ryan attraverso Matthew (il marito con cui cerca di intraprendere una relazione, difficile perché ancora legato alla scomparsa di Vanessa) e Nora una ragazza molto sola che attraverso il volontariato in carcere si ‘infatua’ (?) di Ryan. La scarcerazione dello stesso provoca nel giro di poche settimane a strane scomparse, rapimenti e stupri che coinvolgono persone legate a lui e soprattutto una di queste sembra voler riprendere i presupposti della scomparsa (da lui voluta) di Vanessa: chi vuole il male di Ryan? Vanessa è viva? Perché accadono gli stessi avvenimenti di tre anni prima? Qui mi fermo per non anticipare oltre: la suspense ci lega alla lettura pagina dopo pagina e il finale è … originale anche se forse il cattivo ci capisce troppo presto. Il libro racconta bene i profili, le personalità dei vari personaggi e affronta temi diversi per ognuno di loro Ryan con la sua voglia di cambiare vita dopo il carcere, Jenna con la sua ricerca dell’amore di una vita, Matthew sospeso tra il ricordo della moglie e una nuova vita con Jenna ma soprattutto Nora e il suo amore folle. Nora è un personaggio difficile da capire e da approvare nel suo stoico tentativo di ‘salvare’ Ryan: l’ho interpretato come una ricerca spasmodica ‘dell’altro’ più che dell’amore, di una fuga dalla solitudine (l’essere soli non è forse il peggiore dei mali??). Bel libro molto ben scritto, articolato, con quel pizzico di suspense che difficilmente ti stacca dalla lettura: assolutamente consigliato.