Dettagli Recensione
Prendi una donna trattala male…
Mildred Pierce, pubblicato nel 1941 è il frutto di un’elaborazione di James M. Cain, scrittore giornalista e scenografo statunitense che ha voluto rappresentare, attraverso la tenacia e le vicissitudini di Mildred, il rovescio della medaglia del sogno americano negli anni trenta, un incubo raccapricciante che al risveglio vede in faccia e scruta in profondità i dannati, le vittime della propria intraprendenza e della subordinazione al lavoro di chi vuole sfondare il lunario e migliorare il proprio stato economico e sociale.
Vittime e carnefici che si rincorrono e si fanno male, il male fisico e il male dell’anima.
Mildred è una giovane donna che non si arrende di fronte al tradimento del marito e alla bancarotta, si scalda le mani e si butta nella ristorazione, costruisce quasi un impero e se da un lato i suoi conti aumentano, dall’altro rimane radicata nella sua indole di “donnina” che non riesce ad odiare a piangersi addosso, nemmeno di fronte alla sua consapevole e sofferta presa visione di donna-bancomat come diremmo oggi.
Madre premurosa verso le figlie, soprattutto è legata a Veda la maggiore, ragazza difficile e conturbante che si accanisce sulla madre come un demone, un attaccamento deleterio e morboso che porterà la nostra Mildred a toccare il fondo fino all’apoteosi di una spietata sconfitta.
«Il suo unico delitto, se ne aveva commessi, era di aver amato troppo quella creatura».
Mildred si ama da subito e contemporaneamente commette alcune sciocchezze che verrebbe voglia di scrollarla e cantagliene quattro, è difficile metterla in guardia da un bel po’ di gente spendacciona che le sta accanto e che la ama per quello che ottiene dal sudore del suo lavoro, perché ha belle gambe voluttuose, perché cucina divinamene il pollo fritto con le cialde e sforna la miglior crostata di mirtilli di tutta la California.
Ma Mildred è solo questo?
La lettura è fluida, scorre veloce quasi ipnotica, nella mente mi sono passati molteplici pensieri perché aleggia il sapore della suspense e del dramma imminente, lo sfondo dell’America di Roosevelt e della Depressione sono solo accennati, il punto di forza sono i dialoghi perfetti, quasi teatrali, i personaggi impeccabili nel loro ruolo e naturalmente fino alla fine si tifa per Mildred e per il suo riscatto per una giustizia degna di chi ha sacrificato la propria vita per gli altri.
Indicazioni utili
Commenti
15 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
Gracy si dimostra competente anche in geometria, perché ricorre a "Teorema" :) S'intitolava così la canzone del titolo, vero?
Bruno
Hai capito benissimo il mio Teorema "Prendi una donna trattala male".....conosco molte Mildred che andrebbero trattate così pur di scuoterle un pò e farle rinsavire ;)
15 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |