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Mildred Pierce
 
Mildred Pierce 2013-05-08 15:24:13 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    08 Mag, 2013
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Prendi una donna trattala male…

Mildred Pierce, pubblicato nel 1941 è il frutto di un’elaborazione di James M. Cain, scrittore giornalista e scenografo statunitense che ha voluto rappresentare, attraverso la tenacia e le vicissitudini di Mildred, il rovescio della medaglia del sogno americano negli anni trenta, un incubo raccapricciante che al risveglio vede in faccia e scruta in profondità i dannati, le vittime della propria intraprendenza e della subordinazione al lavoro di chi vuole sfondare il lunario e migliorare il proprio stato economico e sociale.
Vittime e carnefici che si rincorrono e si fanno male, il male fisico e il male dell’anima.
Mildred è una giovane donna che non si arrende di fronte al tradimento del marito e alla bancarotta, si scalda le mani e si butta nella ristorazione, costruisce quasi un impero e se da un lato i suoi conti aumentano, dall’altro rimane radicata nella sua indole di “donnina” che non riesce ad odiare a piangersi addosso, nemmeno di fronte alla sua consapevole e sofferta presa visione di donna-bancomat come diremmo oggi.
Madre premurosa verso le figlie, soprattutto è legata a Veda la maggiore, ragazza difficile e conturbante che si accanisce sulla madre come un demone, un attaccamento deleterio e morboso che porterà la nostra Mildred a toccare il fondo fino all’apoteosi di una spietata sconfitta.

«Il suo unico delitto, se ne aveva commessi, era di aver amato troppo quella creatura».

Mildred si ama da subito e contemporaneamente commette alcune sciocchezze che verrebbe voglia di scrollarla e cantagliene quattro, è difficile metterla in guardia da un bel po’ di gente spendacciona che le sta accanto e che la ama per quello che ottiene dal sudore del suo lavoro, perché ha belle gambe voluttuose, perché cucina divinamene il pollo fritto con le cialde e sforna la miglior crostata di mirtilli di tutta la California.

Ma Mildred è solo questo?

La lettura è fluida, scorre veloce quasi ipnotica, nella mente mi sono passati molteplici pensieri perché aleggia il sapore della suspense e del dramma imminente, lo sfondo dell’America di Roosevelt e della Depressione sono solo accennati, il punto di forza sono i dialoghi perfetti, quasi teatrali, i personaggi impeccabili nel loro ruolo e naturalmente fino alla fine si tifa per Mildred e per il suo riscatto per una giustizia degna di chi ha sacrificato la propria vita per gli altri.

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Commenti

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Bisogna proprio scoprirla questa Mildred! Titolo molto "ispirato" ;-)
Recensione ammaliante, devo leggerlo per scoprire il vero pensiero e il vero volto della protagonista! Grazie Gracy per la segnalazione! Baci!
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C.U.B.
08 Mag, 2013
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Anche il commento e' molto ispirato, brava Gracy.
Ma allora è da leggere facendo il paio con il Grande Gatsby! :)
Gracy si dimostra competente anche in geometria, perché ricorre a "Teorema" :) S'intitolava così la canzone del titolo, vero?

Bruno
Bella Gracy!Un gran bel libro,stile impeccabile....e se ripenso a Veda ancora mi prudono le mani!!!!!
Bella recensione Gracy, che invoglia a leggerlo! :)
In risposta ad un precedente commento
gracy
09 Mag, 2013
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@Ally!! Si...prudevano anche a me :D
In risposta ad un precedente commento
gracy
09 Mag, 2013
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@Robbie!! Grazie
In risposta ad un precedente commento
gracy
09 Mag, 2013
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@Bruno
Hai capito benissimo il mio Teorema "Prendi una donna trattala male".....conosco molte Mildred che andrebbero trattate così pur di scuoterle un pò e farle rinsavire ;)
Quanti bei libri da leggere! Questo lo aggiungo alla lista dei desideri.
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