Dettagli Recensione
Il male trova sempre una via...
Da dove cominciare per dare un giudizio degno a un'opera di tale dimensione?
Il libro è uno di quelli particolarmente "corposi" (soprattutto se si legge la versione completa dell'opera) ed è strutturalmente suddiviso in due sezioni: la prima, dal tono più thriller, che narra delle vicende dello scoppio dell'epidemia e del suo mortale propagarsi; la seconda che invece ha uno stile improntato più sulla fantascienza-post-apocalittica con una trama scandita dalla contrapposizione tra le forze del bene e quelle del male e avente come protagonisti i sopravvissuti della terribile "Captain Trips", ovvero l'influenza che ha decimato il 99 per cento della popolazione mondiale.
Le tematiche che si possono leggere tra le righe e fra le vicende che legano i personaggi delle due fazioni sono molteplici: l'ambiente, l'ecologia, l'innata attitudine umana dell'auto-distruzione, la follia, la sopravvivenza, la sociologia, la rinascita, ma soprattutto la capacità del maligno, dell'ombra, del male, di trovare una strada per manifestarsi.
La caratterizzazione dei personaggi (Fran, Larry, Stu, Glen, Mother Abagail, Flagg, Lloyd...) è magistrale e riesce a far conoscere appieno al lettore le sensazioni, gli stati d'animo di ciascuno e a tenerlo sempre incollato al susseguirsi degli eventi.
Un'opera complessa, ricca, scritta ottimamente e priva di momenti di stallo, da rileggere sicuramente (avendo tempo!) per cogliere sfumature che, a mio parere, sfuggono al primo "round".
Un libro di un'attualità impressionante.
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