Dettagli Recensione
Gli incubi esistono solo nella vita…
“Nel quale non esiste verità che non porti con sé la propria amarezza…”
Con Miles Davis che suona Solea si conclude la trilogia noir di Jean Claude Izzo, scrittore marsigliese di origini italiane scomparso precocemente a soli 55 anni. Giunge la parola fine con l’amaro in bocca con uno spiazzante urlo di dolore, di rabbia e affetto per il protagonista Fabio Montale, che impersona l’essenziale, con le sue paure, le sue angosce, i suoi dubbi e che vedrà svanire nel corso della sua vita, gli amori, gli amici e la sua carriera di poliziotto. Lo stile di Izzo, è semplicemente divino in Solea, ho trovato molta poesia e molto sentimento a fior di pelle intrisi di tristezza, quello che non ho sentito appieno nei precedenti episodi. La sensibilità dell’autore è davvero commovente quando parla dell’amicizia, della quotidianità degli italiani emigrati in una Marsiglia variegata che fa da sfondo come una bella donna, una città che appartiene al mondo, aperta a tutti con i suoi profumi, il mare, il cielo, senza risparmiarsi il male della malavita e dei malavitosi senza scrupoli. E’ come se Izzo facesse abbracciare il sud della Francia col sud dell’Italia, abituandoci a sentire il profumo del pesto, del basilico e a inebriarci di pastis e lagavulin.
“Si, amo questa vita con abbandono e voglio viverla in libertà. Insh’Allh, Montale.”
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Commenti
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Interessante :-)
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Un istante fa ho citato anch'io Montale :-)
Ma non è che fa così ... e poi torna? Tipo certi cantanti, che dicono sempre che sono all'ultimo disco... :)
Bruno