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La storia di Lisey
 
La storia di Lisey 2013-04-18 22:12:21 andrea70
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
andrea70 Opinione inserita da andrea70    19 Aprile, 2013
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Adesso siamo due...

Questo è il libro di King più difficile da giudicare e da comprendere, forse il primo davvero lontano dai soliti schemi. Dimenticate i romanzi pieni di tensione e colpi di scena, non cercatene qui o rimarrete delusi . Abbiamo il King più autobiografico, intimista e pieno di simbolismo che abbiate mai letto.
Scott e Lisey, Lisey e Scott, due corpi e un'anima. Lui uno scrittore di enorme successo, lei la moglie devota e silenziosa che, lontano dai riflettori, lo salva più volte dai demoni del suo passato e del presente, è l'unica a cui Scott confidi la follia della sua infanzia, dolcissima e dolorosa, la parte più appassionante del racconto. L'inizio del libro è piuttosto lento, quasi noioso, ma parla della quotidianità di Lisey e poi di Lisey e Scott insieme secondo vari piani temporali, ci vuole tempo per imparare a conoscersi per poi riuscire a comprendersi, ci vogliono pagine per capire dove ci vuole portare King.
Quando Scott muore , la tranquilla Lisey si trova a convivere con un dolore e una solitudine che la soffocano con il peso dei ricordi, ma le minacce di uno psicopatico le faranno ritrovare la forza di lottare sorretta da un legame mai spezzato con il marito. Al buon Stephen piacciono i mondi paralleli e li usa anche qui, ma sono il simbolo del luogo dove va chi si perde, chi fugge dalla realtà travolto dalla proprie debolezze e paure, dove chi ci ama può venire a recuperarci, dove gli scrittori attingono alla "pozza delle storie" , ma dove c'è un mostro in agguato, una figura senza una forma definita che può portarti via, il simbolo di ciò che può distruggere un uomo.
Si possono non amare Scott e Lisey ma non si resta insensibili di fronte alla straordinaria forza del loro legame, all'originalità di un lessico coniugale fuori dal comune e al fascino del loro mondo "parallelo". King pesca a piene mani dalla sua precedente produzione (da "La torre Nera" a "Il Talismano" , da "IT" a "Dolores Claiborne" passando per "Mucchio d'ossa" e lo splendido "Rose Madder"), autoplagio ? No, se un cantante può suonare decine di pezzi che parlano dello stesso argomento allora King può permettersi di elaborare concetti già esposti trovando nuovi sviluppi, mostrandoli attraverso un'altra faccia tra le moltitudini che ci riserva il meraviglioso poliedro della sua fantasia. Romanzo dai molti significati, uno dei quali è in una riflessione di Lisey "C'erano molte cose che non ti raccontavano della morte, e una di quelle principali era quanto ci voleva perchè le persone che più avevi amato morissero anche nel tuo cuore"
A volte tutta la vita che resta...

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Consigliato a chi ha letto...
22/11/63
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Commenti

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Ciao Andrea, bella analisi.
Questo titolo proprio non lo conoscevo .
In risposta ad un precedente commento
andrea70
19 Aprile, 2013
Ultimo aggiornamento:
19 Aprile, 2013
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Ciao. Era uno dei titoli che avevo deciso di saltare perché pubblicato negli anni in cui King sembrava non aver più molto da dire , poi me lo hanno regalato...è stata una scoperta anche per me . C'è molto della sua vita (per chi ha letto "On Writing" ) e dei temi che preferisce, ma sembra più maturo (e vorrei vedere...) , ancora non siamo a livello del bellissimo "22/11/63" ma comincia ad affiorare un nuovo King. Come al solito ci sono 70-80 pagine di troppo ma appunto vale per (quasi)tutti i suoi romanzi, prendere o lasciare.
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