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La paura di Irene
Paura. La paura e' peggiore della punizione.
Anzi, la paura e' la piu' infima delle punizioni con cui ci possano castigare. Vedete, la penitenza che ci viene afflitta e' un dato di fatto, un elemento esplicito che ci permette di raccogliere le forze nel tentativo di fronteggiarla, di sopportarla oppure di soccombere se l'espiazione e' opprimente, insormontabile.
Ma la paura e' qualcosa di peggiore, e' un mostro etereo che puo'assumere dimensioni devastanti, una pala che scava nell'anima per portare alla luce ogni angoscia, ogni timore, ogni fantasma riversandolo su di noi pesante come il cemento, asfissiante come una tomba buia ed afosa.
La condanna alla paura, quell'assassina sconosciuta che ci cinge il corpo e la mente, che si rigenera in continuazione e azzanna i nervi, scarnifica il buon senso, mastica l'intelligenza, ci annulla.
Irene tradisce, non per passione o per amore ma per il semplice piacere di trasgredire alla noia borghese che tanto la assilla: ricchezza, due bei bambini, un marito innamorato, servita riverita e viziata, che disgrazia serve un brivido.
Eccolo, Irene non e' piu' sola ora, Irene ora ha una fedele compagna di vita, si chiama Paura.
Brevissimo romanzo di Stefan Zweig, si legge molto velocemente e piacevolmente e nonostante l'argomento sia abbastanza comune l'autore e' molto bravo a dare un'impronta personale al romanzo, in un epilogo che - benche' prevedibile - e' di certo particolare ed originale.
Buona lettura.
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Commenti
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Come non pensare alla sindrome di Stoccolma....e poi sentire colpevolizzare le persone impaurite è un'amarezza e una tristezza che non hanno limite nel mio cuore...
Quanto è vero che prima di giudicare le persone , bisognerebbe conoscere l'essenza delle persone e le loro problematiche psicofisiche...altrimenti è preferibile saper tacere...come forma di rispetto...
Pia
@ Pia, l'argomento qui e' un po' diverso come diceva Cristina , la paura e' una giusta punizione, mettiamola cosi'...non scrivo troppo perche' ho il terrore di spoilerare :-)
Chi stabilisce le giuste punizioni in certi casi?...mah...
Pero' la parola "pena"intesa come castigo ci sta, e' attinente al libro.
Non farmi dire altro, leggilo dai che capirai ;-)
però mi intriga la tue rece e quella di pia.
brava c.u.b.
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