Dettagli Recensione
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Questo libro mi ha lasciata un po’ perplessa!
Si vuole proporre come horror, come thriller, come noir psicologico? Sinceramente non l’ho ancora capito bene.
L’idea di fondo non è male ma non è stata sviluppata in modo adeguato a mio parere.
Conrad e Joanna si trasferiscono da Los Angeles in una piccola cittadina del Wisconsin, in una casa vecchia di 140 anni che era chiamata la casa delle nascite perché ospitava donne in procinto di partorire. Subito dopo il trasloco Joanna parte per motivi di lavoro e Conrad si ritrova solo in questa casa con in mano un album di fotografie vecchio di un secolo dove, tra levatrici e donne incinte, riconosce sua moglie che lo fissa.
Fino qui tutto ok, senti già crescere l’adrenalina e la curiosità poi però… svanisce tutto quanto.
È un guazzabuglio di informazioni: l’adolescenziale storia d’amore tra Conrad e Holly; le crisi e i problemi del suo matrimonio con Joanna, la situazione di Nadia, la sua vicina di casa incinta; e strani fenomeni che si svolgono di notte tra le mura della casa.
In alcuni momenti ho fatto un po’ fatica a distinguere quando le cose accadevano davvero e quando invece erano solo frutto della fantasia del protagonista.
Poi c’è il finale dove speri finalmente che accada qualcosa di straordinario che ti faccia almeno vagamente provare un po’ di paura e invece, in poco più che una ventina di pagine, l’autore cerca di fare un po’ il punto della situazione ma con scarso successo.
Secondo me è stata tirata un po’ troppo per le lunghe e inevitabilmente l’attenzione cala soprattutto quando ti aspetti “un capolavoro dark” e invece trovi solo qualche fantasma, un protagonista psicologicamente instabile e una trama di scarso impatto.
È stato definito un capolavoro dark che ricorda Stephen King…non penso proprio!! Forse lo stile di scrittura cerca di avvicinarsi un po’ a quello di King ma per il resto siamo lontani anni luce.
Indicazioni utili
- sì
- no