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L'Io e l'Es
Posso dirlo con assoluta certezza: questo è il libro più inquietante di Amelie Nothomb che io abbia mai letto, oltre che, a mio parere, uno dei suoi più belli.
Fidatevi di questa affermazione: parla una che ha letto quindici libri scritti da questa donna dalla pazza ed inesauribile fantasia.
Ebbene, perché reputo il romanzo come tale? Semplicemente perché è reale.
Anche se è scritto con i toni macabri, bizzarri, filosofici e contorti che contraddistinguono l’autrice, era da tempo che non sentivo sulla pelle una realtà, una verità così schiacciante e dura da accettare, tanto da essere sepolta nei meandri più intimi e profondi dell’anima umana, con la speranza di dimenticarla.
E il protagonista di quest’opera, bloccato in un aeroporto e costretto suo malgrado ad ascoltare un chiacchierone rompiscatole, che ben presto si rivelerà in tutta la sua oscurità interiore, si accorgerà del male ormai compiuto e che si annida al suo interno, proprio grazie al suo indesiderato compagno di logos.
La follia che spiega la vita.
La pazzia che giustifica tutto.
La vergogna e il senso di colpa che occultano il male.
L’incapacità di ammettere una colpa.
Ecco in cosa consistono il linguaggio e lo stile di “Cosmetica del nemico”.
Con continui e volutamente disgustosi colpi di scena che esplodono a ripetizione come dinamite sparsa ovunque, dialoghi serrati che avvolgono nelle spire della malvagità e della pura perversione come tentacoli di una piovra gigante, in aggiunta ad un vortice di confusione e analisi psicologica dell’animo umano, questo libro è un invito alla riflessione della propria personalità, uno specchio che riflette l’anima e non il corpo.
“Chi sei tu veramente? Che cosa hai fatto davvero? Sei proprio sicuro di quello che credi?”. Sono queste le domande che il romanzo pone indirettamente al lettore.
E’ una feroce battaglia tra i desideri e le pulsioni dell’Es dominati a fatica dall’Io.
Se Freud avesse letto questo libro, avrebbe senz’altro stretto la mano a quella dea della Nothomb.
Da leggere senz’altro se non si ha paura della verità, dell’orrore, e della duplicità umana, ma soprattutto del particolarissimo stile di Amelie.
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Commenti
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romanzo bello ed intenso!
Io non ho paura della verità...ma queste che tu chiami verità mi fanno troppo male, non fanno per me... e in questo mio periodo di vita, ho bisogno di sole...luce...gioia.
E cercherò intorno a me tutto ciò che mi aiuterà a trovare quello di cui ho bisogno...voglio respirare aria pulita, parlare con persone positive, voglio sentire ottimismo...
Un abbraccio a te, Pia.
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