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La città perduta dei templari
 
La città perduta dei templari 2013-03-12 17:07:09 cesare giardini
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    12 Marzo, 2013
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Un leggendario medaglione che muta il corso del te

C.M. Palov è una scrittrice statunitense laureata, come cita la sua stringatissima biografia , in Storia dell’Arte alla George Mason University ; per conoscere il suo nome bisogna ricorrere a Internet e,cercando qua e là, si scopre che C sta per Chloe e che di M non c’è traccia. Mistero nel mistero, visto le storie esoteriche e strabilianti che la stessa ci racconta. Nel presente romanzo si narra di un leggendario medaglione trovato in un’antica cappella siriana dei Cavalieri Templari da un sergente americano in missione, medaglione che sarà oggetto di spasmodiche ricerche da parte di una fantomatica Setta post-nazista : sono scienziati esperti in fisica e relatività einsteiniana che sperano, tramite le incisioni impresse sul medaglione, di ritrovare nientemeno che il Santo Graal che permetterà, attraverso complicatissimi calcoli, di scatenare una gigantesca forza tellurica-australe (precisamente alla levata eliaca della stella Sirio) capace di riportare il tempo al 1940 e di modificare a tutto vantaggio del Reich di infausta memoria l’esito della guerra mondiale. Ce n’è abbastanza per far andare in brodo di giuggiole gli appassionati del genere e per far storcere il naso a chi tali storie non ama (tra i quali il sottoscritto). C’è un po’ di Dan Brown e un pizzico di Glenn Cooper, ma il tutto regge poco, a meno che non ci si innamori solo del ritmo incalzante della trama, che effettivamente è ricca di colpi di scena ma anche, ahimè, di lunghe e noiose trattazioni di fisica teorica. A dar buona mano al sopracitato sergente si avventura una bella dipendente del Pentagono, trascinata quasi per caso e all’inizio contro voglia nell’intricata e affannosa corsa per fermare il diabolico complotto, e un bibliotecario inglese esperto conoscitore dei Cavalieri Templari che si darà molto da fare soprattutto nella caccia al Santo Graal.
Termino dicendo che la vicenda termina ovviamente con la vittoria dei buoni e la disastrosa sconfitta dei cultori del nazismo, tra i quali campeggia la perversa figura di una bionda assassina che naturalmente avrà la sorte che si merita. A parte le predilezioni letterarie personali, non si possono non ammirare la fantasia e la vasta cultura, nello specifico, dell’autrice, che sa reggere con impegno encomiabile e senza sbavature il dipanarsi di una trama molto complessa e con non pochi riferimenti storici.

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I romanzi di Dan Brown e Glenn Cooper
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