Dettagli Recensione
Troppo rumore per nulla.
Sono irritata.
Il nome cognome JAMES PATTERSON appare in primo piano sulla copertina del romanzo e un po’ sotto , defilato, scritto in piccolissimo c’è tale nome: Ledwidge Michael
Chi è ? Non lo so. Non lo sa neppure Wikipedia, perlomeno non la sorella italiana.
Vedo però che ama “collaborare” con la star J.Patterson. O viceversa?
Allora, James, io mi sono un po’ stufata di te che fai da prestanome per guadagnare dei volgari dollari, sembri un Pr che marcia sulla propria fama per ottenere un privè al Billionaire.
Dunque: Moglie trascurata --> segue il marito di nascosto --> lo vede entrare in un Hotel con la classica bionda --> per vendetta lei lo tradisce con un collega.
Per coincidenza, il marito presunto fedifrago si presenta sotto casa del tizio e si vendica. Tutto questo in meno di 24 ore. In meno di 20 pagine.
Quindi non sto neppure spoilerando, perché è tutto svelato in pochissime righe.
Il detective che dovrà indagare sulla morte del poveraccio chi è? La moglie trascurata di poco fa,che, devastata da senso di colpa,chiaramente cerca di coprire il marito assassino.
E iniziano una serie di eventi la cui improbabilità mi fa davvero irritare.
Non puoi basare il progredire di un romanzo sul fatto che un qualsiasi detective pinco pallino possa inquinare, occultare, manomettere TUTTE le prove che reggono un’indagine.
Fosse il Capitano, fosse un esperto ematologo, tipo Dexter, ok, ma questa è una misera Detective, che non è esperta in nulla, non brilla per nessun pregio, non ha ottenuto nessun merito o promozione, è una pinco pallina davvero, e non posso che pensare sospirando al fantastico Alex Cross.
Ma nonostante ciò questa donna riesce, senza alcuna difficoltà , senza ostacoli (manco una porta che scricchiola o dei passi sospetti in lontananza,niente!), a sostituire prove, a piazzare armi all’interno di covi mafiosi, a usare Word come se fosse l’hacker Lisbeth Salander.
E’ difficile non raccontare la trama quando un libro non è piaciuto, ed è difficile anche da recensire, perché solo citando punto per punto posso esprimere la banalità, l’improbabilità dello svolgersi della trama.
Tra loro i due protagonisti non parlano, non c’è dialogo, non c’è personalità che mi faccia propendere verso il sostenere l’uno o l’altra. Mi irritano entrambi. Anzi mi irrita pure il poveraccio morto ammazzato.
L’incompetenza con cui viene gestito il Dipartimento di Polizia mi intristisce.
Sono rimasta distante dalla storia, e da tutti i personaggi.
Non c’è un buono, non c’è un cattivo, non c’è un ambiguo che ti faccia scervellare.
C’è solo questa coppia in crisi di mezz’età che, da un banale “sospetto” genera un guaio.
L’avrei intitolato “Troppo rumore per nulla”.
La conclusione è scontata, ma così scontata e banale che mentre leggo dentro di me dicevo no, spero non finisca così, qualsiasi altro finale ma non questo.
Perché, chiuso questo libercolo, monta l’irritazione per aver perso tempo, tempo che avrei potuto utilizzare per leggere qualcosa di meglio, qualsiasi altra cosa , pur di non sentire questo saporaccio di bile in bocca.
Oh Patterson, o li scrivi tu i libri , o li scrivi tu.
Io dopo questo me ne starò ben bene lontana da questi feat., manco fossi Sean Paul.
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