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IL MOMENTO DI UCCIDERE
Questo è il primo libro scritto da John Grisham e quello per il quale, ho letto da qualche parte, sta scrivendo un seguito.
E’ anche il primo libro che leggo di questo autore perché i gialli giudiziari non mi hanno mai attratto molto, fino ad oggi….
Grisham nasce di professione avvocato e questo personalmente gli regala già un sacco di punti, non per l’attività in sé ma semplicemente perché quando scrive, scrive di qualcosa che davvero sarebbe potuto accadere, scrive con cognizione di causa insomma.
La storia è intrigante per quanto brutale… Siamo in Mississipi, la figlia di un uomo di colore viene violentata e picchiata da due ragazzi bianchi e il padre, ex eroe del Vietnam e da sempre uomo onesto e gran lavoratore, li uccide. Attorno alla sua difesa e al suo processo si dipana questo romanzo.
Ne emerge un territorio dove il razzismo è ancora la base su cui si definiscono i rapporti sociali, dove un tribunale con una giuria bianca può fare la differenza nel giudicare un uomo di colore.
La scrittura di Grisham è brillante, veloce e sicura. La personalità pratica, ambiziosa, orgogliosa e determinata dell’avvocato della difesa, protagonista del romanzo, è molto ben riuscita.
Il racconto del processo riempie poche pagine di questo romanzo. Tutto il resto dà voce ai pensieri, semplici e chiari, delle persone che abitano nella stessa città dell’imputato; ai timori, non eccessivi, di chi è chiamato a giudicare. E’ un romanzo dinamico, che fa davvero venire voglia a chi legge di scoprire come terminerà (a meno che non si sia già visto il film….) e che pone il dubbio sulla differenza tra giustizia legale e giustizia umana.