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Il giardino delle belve
 
Il giardino delle belve 2013-02-13 10:49:57 McLennon
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
McLennon Opinione inserita da McLennon    13 Febbraio, 2013
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Cambia lo scenario..ma il genio non cambia..

Chi conosce Jeffery Deaver sa che i suoi thriller sono quasi totalmente basati su omicidi e indagini ambientati in tempi moderni.
In questo caso però, lo scrittore americano, decide di spostare e incentrare le vicende della trama negli anni '30, esattamente nel 1936, sullo sfondo dell'ascesa al potere di Hitler e del nazismo.
L'ossatura del romanzo si basa sulle vicende di Paul Schumann, sicario professionista americano ma dalle origini teutoniche, al quale il governo statunitense offre un'alternativa al carcere che dovrebbe scontare per i crimini che ha commesso: assassinare uno dei principali collaboratori del Fuhrer, responsabile dell'imponente e minaccioso riarmamento dell'esercito tedesco.
Ogni riga del libro è carica di tensione e la tensione è mantenuta alta per tutta la durata della trama..difficile veramente staccare gli occhi dalla lettura talmente è alto il desiderio di scoprire il tassello successivo di una fitta successione di eventi e colpi di scena.
Lo stile di Deaver è il suo solito, incalzante e fluente e ottima è la caratterizzazione sia del protagonista che dei personaggi sia reali (Hitler, Ernst, Goebbels, Goring, Himmler..) che di fantasia.
Ottima anche la resa dell'atmosfera cupa e minacciosa dell'epoca in cui gli eventi si svolgono ossia quella dell'incombente ascesa al potere nazista in Germania.
Consigliatissimo.

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