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Quel gran genio del mio amico Big Joe!
Ma si può iniziare i primi capitoli della sesta serie di Hap&Leo e ammazzarsi dalle risate? E continuare a leggere avidamente, anche se la trama è debole, senza mordente, prevedibile e sotto tono rispetto a “Mucho Mojo” e “Il mambo degli orsi”?
…..Joe ti potevi impegnare di più.
E pensare: ma il trucco dov’è? Ma si, i dialoghi sono il punto di forza, sono lo tsunami, la dinamite, un gelato al cioccolato, un wafer alla vaniglia, il sudore sotto il sole texano, una maglietta unta, un pickup scassato, un armadillo domestico e le bestemmie tra il duo di amici stratosferici meglio assortito della letteratura, Hap Collins uomo bianco sfigato donnaiolo, un perfetto naif dal cuore grande e Leonard Pine uomo nero macho gay, saputello, gradasso e determinato. I nostri eroi sono alle prese con scazzottate e ammazzatine pulp e truculente, come al solito scanzonati e irriducibili canaglie che malgrado le loro buone intenzioni si trovano in mezzo ai guai. Hap è il vero protagonista della storia, eroe per caso incassa un premio, si concede assieme a Leo una crociera che si rivelerà peggio della Concordia e poi una donna, tanto sesso, tanti morti e tanti “cazzo” e “vaffanculo”e anche quelli sono il corollario determinante che fanno la differenza, Alfredo Colitto è un bravo traduttore e ha saputo maneggiarli bene senza creare nessun disturbo all’anima, non si offenderebbe nemmeno il lettore più puritano.
Accidenti a te Joe, mi mancano gli ultimi due della serie e poi vengo a cercarti in Texas col macete se non sforni un altro Hap&Leo cazzo!
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Commenti
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Senti cosa sono le "ammazzatine pulp " ? DEglio omicidi delicati ?
:-D
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