Dettagli Recensione
Top 1000 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Blaze= John Coffey ?
Quello che ho appena letto e' un romanzo di King? Un romanzo del Re? Ebbene,mi sorge quasi questa domanda quando ho finito di leggere Blaze.Perche' in questo libro non c'e' la tensione,il mistero,il pathos e diciamo anche la paura,che sono presenti in quasi tutti i libri di King.Non ci sono personaggi enigmatici,torbidi segreti,fatti da nascondere avventure paurose.Qui siamo davanti a una storia,semplice semplice,magari gia' sentita o letta su qualche giornale.La storia di un bambino maltrattato dal padre che a momenti lo uccide.Gli procura invece un ritardo mentale che si portera' dietro anche quando diventera' un uomo grande e grosso di due metri e passa,e il ricordo di quella vicenda sara' un "buco" sulla fronte che lo rendera' ancora piu' riconoscibile agli occhi di tutti.King racconta due storie in una,la storia di Blaze da piccolo,confinato in un'istituto per bambini senza famiglia,delle difficolta' che ha dovuto superare,a partire dai maltrattamenti del padre alla vita nell'istituto dove ha,dopo questo,vissuto la sua adolescenza.Adolescenza fatta anche qui di soprusi da parte del professore della scuola e della famiglia che avrebbe dovuto adottarlo.Una vita difficile che sfocia nel "secondo" racconto la vita adulta di Blaze delle truffe che faceva con il suo amico George,per poter andare avanti,ma George non c'e' piu' e lui deve cavarsela da solo,anche se George gli da' dei consigli e parla nella sua testa e gli suggerisce il "colpo della vita" rapire un neonato di una famiglia ricca per mettersi a posto.La sotria,come detto e' molto "scarna" quasi una cronaca della vicenda.Si concentra principalmente sul personaggio di Blaze,e,in secondo piano di George.Il resto , la descrizione degli ambienti e degli altri personaggi,sono praticamente nulli,lasciando spazio cosi' alla fantasia del lettore.Dette tutte queste cose e aggiungendo che "amo" King,la domanda che viene da fare e' "come ha fatto a piacermi questo libro".Beh,non e' che lo considero un capolavoro,come si puo 'vedere dai voti,ma gia' si vede la mano del "Re".Questo libro infatti,e' uscito da poco ma e' stato scritto da un King poco piu' che venticinquenne,e ci vedo alcune idee embrionali di quello che poi diventera' un grande scrittore.L'idea di Blaze che porta avanti il piano del rapimento perche' glielo dice il suo amico che e' morto mesi prima,fanno capire che gia' King era sulla via delle storie surreali,un po' "horror" che intraprendera' in seguito.Ma in questo romanzo il cattivo e' allo stesso tempo buono,il gigante e' allo stesso tempo un piccolo bambino fragile.Blaze mi ricorda molto il John Coffie de "Il Miglio verde" libro di un altro pianeta rispetto a questo,ma il grande gigante "cattivo" in realta' non lo e' poi cosi' tanto.Come Coffey che voleva salvare le bambine con il suo potere,Blaze rapisce il bambino e poi quasi sembra dimenticarsi dei soldi,pensando addirittura di crescerlo e proteggerlo.Insomma,un libro molto "scarno" ma molto "facile" da leggerlo.Se volete avvicinarvi a King,senza subire "traumi" questo potrebbe proprio essere un'ottima base di partenza.