Dettagli Recensione
TUTTI PAZZI PER LA BIBLIOTECA
Questo terzo libro ispirato alla famosa “biblioteca dei morti” sancisce la fine di questo filone, non per scelta dell’autore, che anzi lascia la porta aperta ad un proseguo, ma più che altro per esaurimento naturale delle idee.
Quando nel 2009 Glenn Cooper scrisse il suo primo romanzo ebbe un importante seguito di pubblico perché l’idea era geniale. Il segreto era stato quello di scrivere un romanzo che abbracciava un pubblico molto vasto, che andava dagli amanti del thriller, passando dall’avventura e terminando con il genere storico-religioso. Naturalmente dopo il successo iniziale è sempre difficile mantenere le aspettative dei lettori (vedere il caso Dan Brown), ma è ancora più difficile se si vuole insistere con la stessa idea di partenza. Il rischio è quello di stancare e di non stupire più.
Pur rimanendo sempre uno dei miei autori preferiti, capace di scrivere in maniera semplice ma efficace, ho avuto l’impressione che questo romanzo sia stato un po’ forzato. La storia è stata troppo esasperata per poter reggere fino alla fine. Si è passati da un piccola fattoria, sperduta nelle campagne inglesi, alla possibilità di uno scoppio di un conflitto mondiale, per di più fra nazioni appartenenti allo stesso schieramento militare. Forse un epilogo un po’ troppo eccessivo e pirotecnico per essere credibile. Se fosse un film diremo:
“un’ americanata”!
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Diciamolo... !
Ma si, diciamolo!
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