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TUTTO CAMBIA MA NULLA MUORE
Tra le rovine di uno scavo archeologico che ha riportato alla luce i resti di un insediamento romano, vengono ritrovate delle ossa: si tratta di un cadavere senza testa apparentemente offerto in sacrificio agli dei Giano e Termine, l’uno conosciuto come il dio delle porte e dei passaggi, l’altro come dio dei confini.
In un altro scavo, effettuato per demolire un vecchio orfanotrofio e per far sorgere un nuovo complesso edilizio, vengono scoperte altre ossa, del tutto simili a quelle ritrovate nelle fondamenta dell’antica villa romana, sulla collina di Norwich.
C’è un legame tra i due ritrovamenti? A chi appartengono quelle ossa? Sono recenti o più antichi del previsto?
Uno scheletro, anch'esso senza testa, di un gatto, fa pensare sempre di più alla pista del sacrificio e pertanto a una datazione più antica delle ossa; ma sarà l’archeologa forense Ruth Galloway a verificare la loro esatta datazione; quest’ultima, insieme a Harry Nelson, ispettore della Omicidi, si ritroverà coinvolta in prima persona in un intreccio inaspettato, che la porterà a scoprire la verità sulle ossa ritrovate e sugli avvenimenti accaduti, in un passato non così lontano come si credeva, in quelle abitazioni di cui resta solo un arco con una scritta premonitrice: OMNIA MUTANTUR, NIHIL INTERIT.
Questo è il secondo libro che ha come protagonisti Ruth, Nelson, il druidico e misterioso Cathbad, il felino Flint e altri personaggi secondari; ognuno di loro è caratterialmente ben delineato, di modo che non sia assolutamente necessario aver letto la loro prima avventura per entrare in contatto con le loro personalità e con le loro vite lavorative e private.
Non mi sbilancerò troppo sugli intrecci legati ai personaggi, in quanto potrei involontariamente spifferare qualcosa di troppo. Vi posso dire che questo libro si legge piacevolmente, non c’è molta suspense, ma l’intreccio è ben riuscito e il finale, seppur mi sia sembrato un po’ già visto (o meglio: già letto), lascia un’espressione di sorpresa sul volto e un portone aperto su un’altra storia, ovvero La palude delle ossa.
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