Dettagli Recensione
Rubinrot
Ho divorato questo libro nel giro di 3 giorni!
Veloce, interessante, intrigante, un ottimo libro per chi ama il fantasy.
Iniziamo con le note dolenti dell'edizione italiana: Prima cosa, il titolo. "Rubinrot" o "Rosso Rubino" sarebbe stato decisamente più azzeccato e probabilmente si sarebbe staccato ancora di più dal genere ampiresco/angelico/noiamortale/misparoall'istante richiamato dalla copertina. "Red" è passabile, non è stato modificato troppo, ma da amante della traduzione precisa ed esatta, avrei preferito un "Rosso Rubino".
Seconda cosa, la copertina. Questa è veramente orrenda. La prima volta che vidi il libro in libreria passai oltre. Troppo simile a saghe noiose e vomitevoli come quella di "Fallen & Co". Sarà che in questi ultimi tempi se un libro vende, in Italia, i successivi libri (dello stesso genere, tutti identici) avranno una copertina uguale. Prima ci fu Twilight, poi Fallen (che meno male non arrivò al successo del primo, ma anche lì avrei da dire e ridire), po 50 Sfumature.... Anche un po' basta. Ma farsi dare i diritti per l'utilizzo della copertina originale no? Troppo complesso? Per me sarebbe stata decisamente migliore.
Passiamo al libro in sé.
L'edizione è impeccabile. Buon carattere, buona carta, buona rilegatura.
E non è una cosa da sottovalutare, ho libri che durante la prima lettura già cedono.
Per quel che riguarda invece la trama non ho nulla da criticare.
Visto l'universo monotematico che popola le nostre librerie in questi ultimi anni, sono stato ben felice di trovare qualcosa di diverso e interessante, forse passato un po' in sordina all'inizio.
Anche se il libro è popolato da un po' di cliché, questi non sono noiosi e monotoni.
Gwendolyne è la classica ragazza un po' impacciata, protagonista, che viene catapultata un po' per caso, un po' per fortuna, in un "mondo" che non conosce e che non è per lei.
Gideon è il classico ragazzo "so-tutto-io", "sono-figo-solo-io", "sono-il-più-bello-di-tutti-e-me-la-tiro-come-non-mai" che ci hanno propinato sin da quando siamo piccoli.
Lelslie, l'amica di contorno, un po' utile, un po' inutile.
Il COnte di Saint Germain, il classico personaggio oscuro, misterioso, che sembra cattivo, ma in realtà non lo è o è proprio lui.
Insomma, i personaggi di per sè non inseriscono nulla di nuovo alla vicenda narrata.
La novità, innovazione e differenza è data dallo scopo di questi ultimi e dal loro compito: Recuperare una goccia di ogni viaggiatore temporale (12 in tutto) da inserire nel Cronografo, questo strumento misterioso che permette ai viaggiatori di spostarsi attraverso il tempo (sono nel passato). Tutto questo per un misterioso fine di cui si intuisce poco e nulla.
La decisione di fare una trilogia, e non 74 libri e poi se vendo ne faccio alti 30mila, mi ha fatto decisamente piacere.
Un peccato perché una saga del genere la finisco in una settimana e poi dovrò riprendere a vagare in libreria nella speranza di trovare qualcosa di interessante e non scontato...