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Un grande scrittore.
Avevo appena finito di leggere Underworld di De Lillo, 900 pagine di di personaggi, storie intrecciate, salti in avanti e indietro nel tempo, insomma quello che possiamo definire un libro impegnativo e cercavo quindi una lettura leggera che mi accompagnasse per una settimana (prima di rimettermi a studiare). Così mentre parlavo con un amico mi chiede se conoscevo Lansdale, più precisamente "Il mambo degli orsi", e me lo presenta come un romanzo noir leggero, scorrevole, avvincente ed a tratti ironico. Perfetto, mi convince, vado in libreria e lo prendo. Avete presente quella che viene definita "una grande scoperta"? Ecco questo è stato Lansdale per me, e non è un caso se Ammaniti ha detto: "Io consiglierei a un analfabeta di imparare a leggere solo per poter conoscere Lansdale". Il noir in questione è forse il più famoso dello scrittore texano, i protagonisti sono due detective: Hap, bianco eterosessuale malinconico e Leonard nero omosessuale focoso e attaccabrighe. Il racconto ha inizio con i due detective che vengono informati dal capo della polizia che la sua compagna, Florida giovane ed avvenente avvocatessa di colore, era scomparsa nella razzista città di Groovetown mentre investigava su un suicidio sospetto. Florida è anche l'ex fidanzata di Hap, che così, anche per evitare il carcere a Leonard, reo di aver incendiato la casa dei vicini, decide di accettare l'incarico e parte assieme a Leonard per Groovetown. Qui si sviluppa il noir, in questa tetra e inospitale cittadina di provincia dove sembra che risiedano i membri di punta del Klu Klux Klan e dove il tempo sembra essersi fermato agli anni 40 quando i neri non erano ben visti ed anzi trattati da schiavi. Qui Hap e Leonard si mettono sulle tracce della bella Florida, rischiando diverse volte la vita e subendo un pestaggio che per poco non li uccide. Nella città incontrano diversi personaggi, alcuni ospitali e gentili come Tim, altri un po' meno come l'agente corrotto Reynolds e altri ambigui come il capo della polizia Cantuck. Mi fermò qui con il racconto perché il colpo di scena finale va letto e non raccontato. Lansdale è stato veramente una gran scoperta, sa appassionare, ti incolla alle pagine del libro. I periodi sono brevi e i dialoghi anche, riesce ad unire il pathos per il racconto ad un pizzico di ironia che non solo non guasta, ma rende più divertente il racconto. Ha ritmo, ed alla fine, la morale della storia fa riflettere. Un libro da consigliare a chiunque
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