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TRE DELITTI E NATALE
Lost Manor è un maniero imponente: ricco di stanze, ognuna di un colore diverso per richiamare l’arcobaleno, racchiude in sé passaggi segreti, opere d’arte provenienti da tutto il mondo, scaloni imponenti, angoli bui, spazi accoglienti e un mistero che da dieci anni aleggia al suo interno, come un fantasma che non ha ancora trovato pace dopo la morte.
Lord James Rupert ha voluto che i suoi amici, nonché eredi, si ritrovassero la notte di Natale, nel suo castello, esattamente dopo dieci anni dalla sua morte, per la lettura del testamento. Ed eccoli tutti lì: Aldebert Tilbury, fedele maggiordomo che negli ultimi anni ha servito il suo padrone come se fosse ancora vivo; il barone Hyeronimus Breakstone, numismatico noto e apprezzato nel suo campo, accompagnato dalla contessa Arabella von Rigelstrand, pittrice di successo di numerose personalità contemporanee; Adonis Forsyte, esploratore, nonché cacciatore di belve; i signori Fitzgerald: lui medico legale pieno di riconoscimenti accademici, lei minuta asiatica dedita alla religione, ai poveri e al marito; il notaio Kathryn Root, donna alquanto mascolina incaricata della conservazione e della lettura del testamento; a questi personaggi sono da aggiungere due ospiti dell’ultimo momento: l’ex ispettore-capo Higgins e il sovrintendente Scott Marlow, direttamente da Scotland Yard.
Sarà una lunga notte di Natale quella che dovranno affrontare i protagonisti di questa storia: una notte caratterizzata da freddo pungente, neve abbondante e segreti svelati grazie all’abilità investigativa dell’ispettore Higgins. Lord Rupert è davvero morto per cause naturali o qualcuno voleva liberarsene per impossessarsi dei suoi beni? Se si, chi si è reso colpevole di tale atto e come ha fatto a nasconderlo per tutti questi anni?
Un giallo che si svolge nell'arco di una notte; fino all'ultimo non si riesce a capire bene chi sia il colpevole, anche se a un certo punto ho notato una preoccupante similitudine con lo schema narrativo adottato dalla mitica Agatha, e ho temuto il peggio, ovvero essere arrivata alla risoluzione del caso nemmeno a metà libro!! Che dire… è un giallo d’altri tempi, piacevole certo, ma a volte troppo analogo alla Christie.
E’ comunque una gradevole lettura da effettuare in questo periodo dell’anno!
“L’amicizia è il rimedio più dolce alle debolezze umane”.
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Commenti
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Brava Valentina, bella recensione! :)
quasi quasi...
sarebbe un bel tuffo nel passato
:))
Dai Pierbabbo buttati su un giallo natalizio! :)
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