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L’angelo peccatore
Una mamma contempla assorta una vecchia fotografia. Due bambini, due gemelli, i suoi figli.
I bambini crescono, la somiglianza resta intatta.
Nomi diversi, ma cosa sono dei nomi in fondo ? Qualcosa che ci viene assegnato, a prescindere da quello che siamo. Loro hanno nomi diversi, sono Mario e Maximillian .
Cosi’ uniti, cosi’ identici, cosi’ forte l’empatia, quasi fossero un’unica entita’ sdoppiata.
La famiglia Beerbaum lascia Monaco per trasferirsi ad Amburgo, sono una madre, un padre e un bel ragazzo dai capelli scuri : Mario.
Perche’ mai un angelo dovrebbe perdere la sua purezza ?
Bello questo soft thriller di Charlotte Link, tre storie fortemente connesse tra loro si snodano in tre differenti scenari : quello inglese, quello francese e quello tedesco.
Capitoli brevi incitano a correre velocemente, un alone misterioso troneggia indisturbato, sono pagine leggere ed appetitose, l’autrice ben riesce a far calare il lettore nella mente dei suoi personaggi, con un linguaggio molto immediato. L’ho definito soft perche’ non e’ particolarmente truce nei fatti, pero’ turba, o almeno questo e’ l’effetto che ha avuto su di me.
Ed eccomi lì una domenica mattina, nemmeno cinque rintocchi l'orologio, sveglia dopo un paio di incubi, la luce nera della notte a oscurare la mia stanza.
L’inconscio mi ha svegliata, perche’? Era tempo che pensassi alla Link, non riuscivo a dirottare altrove il pensiero, il sonno ormai lontano. E poi ho capito. In quella notte insonne ho capito la chiave del racconto, dove mi avrebbe portata.
Dove ? Non posso dirlo, c’e’ troppa luce. L’angelo peccatore si rivela solo nell’oscurita’…
Buona lettura.
Ps. Un paio di brutti errori grammaticali nella mia edizione Corbaccio, sarebbe bene rileggere prima di pubblicare.
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Bellissima rece !
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