Dettagli Recensione
Molto rosa e poco thriller
Nora Roberts è un'autrice famosissima e prolificissima (più di 150 romanzi all'attivo... non so se mi spiego) ma questo per me è stato il suo primo romanzo che ho letto. Ero certamente molto curiosa di leggere qualcosa di suo, dato che è molto amata, ma la mia reticenza stava nel fatto che non amo il genere romance, suo punto forte. Ma trattandosi questo di un thriller uscito per la collana Time Crime mi sono detta "perché no?" e ho colto la palla al balzo, sperando che questa volta avesse accantonato la sua specialità per dedicarsi a qualcosa di diverso dai suoi standard, d'altronde sono molti gli autori che sperimentano generi diversi.
Il libro è diviso in quattro parti e la prima è stata quella che più di tutte mi ha tenuta incollata alle pagine, con una storia intrigante che centra subito il fulcro thriller del romanzo, con una scrittura ipnotica e piena di suspense. Un inizio scoppiettante: non potevo chiedere di meglio! Le storie che già da subito dimostrano un potenziale così alto solitamente non deludono e anzi, dovrebbero riservare moltissime altre sorprese, purtroppo però in questo caso non è stato così, e a partire dalla seconda parte il "thriller" viene praticamente accantonato in un angolo per fare spazio ad un romanzo di più ampio respiro, dai toni marcatamente rosa, suonando le campane a morte per tutte le mie aspettative. Ok, forse me lo dovevo aspettare. La Roberts d'altronde scrive da sempre romanzi rosa, se questa volta non lo avesse fatto immagino che tutte le fan ne sarebbero rimaste contrariate. Sono però stata tratta in inganno dal fatto che la trama del libro e i vari trafiletti pubblicitari non menzionassero mai la presenza di una love story, dandomi l'idea di un thriller vero, dove l'innamoramento folle e scontato di due personaggi non occupasse tre quarti dello spazio.
Tutti gli sviluppi del libro sono stati a mio avviso terribilmente banali e pieni di cliché, tuttavia non posso negare che la piacevolezza della lettura c'è e non ho fatto fatica a portarla avanti. La Roberts aveva creato nella prima parte una protagonista davvero interessante e fuori dall'ordinario, carismatica e intelligente, che riesce ad esercitare un forte ascendente sul lettore. E' lei, Elizabeth, il vero gancio di traino. E' grazie a lei se ho continuato, nonostante la delusione, ad essere incuriosita sugli esiti della storia attendendo il momento in cui finalmente il cerchio si sarebbe stretto e la suspense sarebbe tornata in auge. Perché il finale in effetti piazza alcuni colpi di scena e non è stato male, per i miei gusti però eccessivamente affrettato.
In definitiva "Il testimone" è più un romanzo rosa che thriller, la definizione giusta a mio avviso è quella di un romance con un po' di thriller a fare da sfondo piuttosto che il contrario. Ammetto che l'autrice scrive bene e non annoia, a parte i limiti che il genere rosa impone, e non mi sono pentita di avere letto questo suo libro, ma credo proprio che non tenterò di leggerla nuovamente in futuro, non è quello che cerco. Chi invece già ama l'autrice non ne rimarrà delusa.
Indicazioni utili
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