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gelostellato
A volte i giochi dell’editoria indispettiscono. Ti lasciano pensare che loro, i Grandi Editori, assieme a quegli altri, i cosiddetti Grandi Autori, stiano là, lontano, nascosti, a ridere e a prenderti in giro.
E tu Piccolo Lettore non puoi fare molto, per sottrarti alle leggi di mercato. Altre volte, invece, succede che queste leggi, per qualche gioco curioso, remino anche dalla tua parte.
Per ciò che riguarda "Mucho mojo", ex introvabile di Joe R. Lansdale della serie Hap e Leonard, siamo esattamente in questa situazione.
L’autore texano, conosciuto e apprezzato, che lascia spaziare la sua iperproduzione dal thriller al romanzo di formazione, passando per horror, noir, fantascienza, fumetti e arti marziali, pare, di recente, al centro di una contesa tra diversi editori (A due estremi l’Einaudi e la Fanucci, a fianco la BD editore). Ebbene, lasciando perdere queste beghe editoriali, l’insistere della Einaudi nella pubblicazione a ritroso dei romanzi che hanno per protagonisti Leonard Pine e Hap Collins, ci regala il tanto sospirato (dai fans) secondo capitolo della serie, ma primo vero e proprio lavoro degno di nota riguardo a questa sgangherata coppia di cacciatori di guai.
"Mucho mojo", già edito per l’Urania, era introvabile, in quella versione, e l’Einaudi, fa quel che di meglio poteva fare: lo ristampa in edizione Stile libero noir (come tutti gli altri, tranne "Capitani oltraggiosi") con una bella copertina in bianco e nero che invita subito ad entrare nel libro. Prezzo 12.50 euro contro i 10 euro medi degli altri capitoli. Ma lo dico fin d’ora: soldi ben spesi.
Possiamo (finalmente) vedere completa tutta la serie degli Hap e Leonard, e per chi non li avesse mai letti, perché non cominciare leggerli in ordine: "Una stagione selvaggia", "Mucho mojo", "Il mambo degli orsi", "Bad chili", "Rumble tumble", "Capitani oltraggiosi".
Date tutte queste indicazioni per chi ancora Lansdale lo conosce poco, che dire di "Mucho mojo"? Sulla seconda di copertina le parole dello stesso autore, prese dall’introduzione, lo descrivono così: "Ecco uno dei miei libri preferiti torna disponibile in una nuova edizione. Queste sì che sono soddisfazioni. Se volete sapere come la penso, è il migliore dei sei romanzi di Hap e Leonard, e anche una sorta di omaggio al mio passato". E se prima di leggerlo sembrano le tipiche parole di circostanza che potrebbero nascondere un velato "su dai, comprate anche questo", dopo averlo letto si è molto, ma molto propensi ad essere d’accordo.
"Mucho mojo", termine intraducibile per dire "molta magia nera", è un libro che dopo le prime schermaglie ti salta addosso e non ti molla più, con quella morsa che stringe il lettore e lo porta a divorare le pagine una dietro l’altra. È un thriller, se vogliamo, ma non nel senso tecnico del termine. Chi sia il cattivo lo si può intuire già a metà libro, ma non è la suspense la locomotiva che traina la lettura, bensì la scrittura di Joe, ricca di orrore e ironia, di frasi sboccate, di umorismo, di critica sociale al razzismo.
Forse non è, in quanto a scene clou, il miglior Hap e Leonard, ma è indubbiamente un libro riuscito per intero, e non a metà, come il suo predecessore. È un lavoro che non presenta parti deboli e che mostra tutte le carte migliori che Lansdale sa giocare.
Per fornire una breve sinossi, basti sapere che Leonard eredita una casa da suo zio e vi si trasferisce, mentre Hap lo aiuta nei lavori. Da quel punto in poi, dopo la scoperta del cadavere di un bambino sotto il pavimento di casa, i due vengono travolti da un mistero agghiacciante che porta alla scomparsa di un adolescente di colore durante l’agosto di ogni anno. Tra cazzotti, sesso, incendi, battute e qualche cadavere, i nostri quasi eroi arriveranno alla soluzione. Una storiella, certo, ma ve la racconta Lansdale!