Dettagli Recensione
In soccorso di Edmund
Edmund Fitz Clare Chronicles n. 2. Il secondo episodio è decisamente più pesante del precedente, e sempre per lo stesso motivo: una continua interruzione del ritmo complessivo delle avventure della famiglia Fitz Clare con superflue e lunghissime scene di accoppiamento, giustificate di volta in volta dal bisogno degli upyr di nutrirsi, dalla lontananza di due innamorati o dal semplice impulso passionale di due fratellastri (anche se non siamo all’incesto, perché sono fratelli adottivi!).
Ogni dialogo, seppur banale (esempio:…svelti, dobbiamo prendere il treno! Ma nella concitazione l’occhio dell’upyr maschio cade sulla gonna stretta della compagna che lo precede, e addio inseguimento...pausa di riflessione) è motivo di amplessi selvaggi e che non passano inosservati (della serie: vi abbiamo sentito urlare a tre carrozze di distanza).
So che questo indugiare e insistere sul minimo dettaglio, anche anatomico, è considerato caratteristico di Emma Holly ed è anche un motivo del suo successo in copie vendute, ma, avendo letto altri suoi romanzi (ad esempio, la serie sui Demoni: Il Demone della Passione e il Principe di Ghiaccio) posso dire che qui è davvero esagerato.
Ho comunque proseguito perché, nonostante tutto, ero curiosa di vedere come i fratelli adottivi Fitz Clare (a cui si è unito anche Robin, il figlio naturale di Edmund) riuscissero ad ingegnarsi per salvare il padre, prigioniero dei due vampiri malvagi Frank e Li-Hua.
E, alla fine, si può dire che più che i feroci lupi….poterono i gatti, seppur grassottelli.
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