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Bambino 44
 
Bambino 44 2012-10-04 13:34:41 katia 73
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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katia 73 Opinione inserita da katia 73    04 Ottobre, 2012
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Per comprendere

Questa è stata una lettura decisamente fuori dai miei schemi che però devo dire mi ha dato soddisfazione, e una volta di più mi ha fatto apprezzare questo sito che riesce ad allargare i miei orizzonti letterari.
Dovrei dividere in due il voto a essere sincera trovo che sia un ottimo romanzo ma come thriller non gli darei più di un discreto.

Leo è un funzionario della polizia segreta , ligio al suo dovere e soprattutto fedelissimo alla sua grande patria la Russia, non c’è nulla di immorale o sbagliato se fatto in nome della sua patria, nemmeno gli arresti nel cuore della notte, i pestaggi delle sospette spie, tutti devono essere puniti se accusati o sospettati di tradimento.
La Russia del pieno comunismo è uno stato che mira alla perfezione, impossibile che ci siano in giro dei veri criminali, quindi ,quando questo accade i casi vengono sotterrati o liquidati accusando il primo mal capitato a caso, le prove vengono abilmente costruite e nessuno può osare dire la verità o quella che crede tale, i treni che viaggiano per l’inferno dei gulag sono sempre pieni e nessuno ci tiene a salirci .
Il figlio di un membro della polizia viene trovato morto , sui binari dei treni, strani questi ragazzini che giocano nudi sui binari del treno in pieno inverno non trovate ? Il caso viene archiviato come incidente, chi ha detto poi che il bambino era nudo ? Questo testimone è scomparso nel nulla, anzi sono voci di corridoio, il testimone non esiste nemmeno sui verbali quindi caso chiuso . Leo, a capo delle indagini lo deve chiudere o si guadagnerà un bel biglietto per quel famoso treno….
Ha inizio quindi praticamente da questo punto un bel romanzo , ma come ho scritto sopra più che il thriller è il romanzo che mi ha appassionato, l’ambientazione storica la struttura dei personaggi tutti ottimamente caratterizzati mi hanno tenuta incollata al libro, più della ricerca dell’assassino in se ,che comunque si intuisce appena dopo la metà del libro quando compare il suo nome e molti tasselli ritrovano il proprio posto.

Un po’ lenta la prima parte, bisogna tenere duro le prime 100 pagine circa per scoprire poi un bravissimo autore, questo è stato il suo libro d’esordio, complimenti .
Lo consiglio vivamente per aprire gli occhi su quella che è stata la realtà della Russia del comunismo dove ogni individuo era completamente privo di libertà e viveva nel terrore .

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