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Rose rosse per te, dottore...
Un mazzo di splendide rose rosse recapitato in ufficio, nessun biglietto ad accompagnarle.
L’inizio di un corteggiamento ? No. L’inizio di un incubo.
In splendida escalation le opere di Wulf Dorn, questo terzo romanzo e’ veramente eccellente.
Incalzante dalla prima all’ultima pagina , in un lievitare di suspance senza tregua, scrittura fluida e veloce, personaggi ben delineati, una storia morbosa tamburellante tra i canoni del thriller, martellante nel campo del demenziale, intrigante nei colpi di scena al limite del macabro, un’erotomane psicologicamente turbata diventa ossessione. Diventa angoscia. Diventa omicidio.
Brillante Dorn, nessun indizio solo un susseguirsi ininterrotto di fatti in capitoli brevi , sapientemente confezionati per creare dipendenza al lettore.
Una rosa rossa in copertina, petali scarlatti. Rosso sangue.
Io sono la tua ape affamata, ho un bisogno morboso di arrivare al fulcro della storia, di sciogliermi nel polline del libro. I petali porpora come i capitoli, sottili e stuzzicanti, ad uno ad uno strappati voluttuosamente dalla corolla, inebriata di dipendenza io sono un’ape eroinomane della tua droga di cellulosa.
Agli affetti da forti appetiti letterari nel mondo del thriller, questo e’ un piatto succulento.
Da sbranare. Buona lettura.
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Commenti
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Effettivamente coi thriller lo spoiler e' da diritto penale, quindi io per prima cerco di esprimere solo sensazioni. Il thriller si scopre leggendo ! Almeno io la vedo cosi'.
essenziale ed invitante :-)))
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