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Gelo tra le mura di casa
Il gatto è un romanzo che appartiene alla produzione cosiddetta “non Maigret”.
Simenon è stupefacente nella sua capacità di mettere in scena il dramma esistenziale che va a minare la vita di coppia di due attempati coniugi: lui, lei, un gatto e un pappagallo.
Questi sono gli ingredienti per sfornare un lavoro per palati fini.
Una vecchia coppia unita da un odio e da un rancore soffocante divide un appartamento solamente per convenienza e per salvare le apparenze; tra queste mura grigie e tetre, come a rispecchiare l'anima dei due, si combatte una guerra giornaliera.
Possono due esseri umani che in passato si sono scelti, raggiungere un livello di astiosità e disprezzo tale da meditare le peggiori nefandezze nei confronti del compagno?
Può l'animo umano abbassarsi a tal grado di bruttezza e bassezza morale, se esasperato o pentito delle proprie scelte?
Simenon fornisce la risposta con questo racconto a tratti triste a tratti quasi esilarante, capace di calare il lettore nel clima greve e irrespirabile di quella casa.
Claustrofobia, indignazione, sconcerto sono le sensazioni che emotivamente ti accompagnano lungo il percorso, obbligandoti a riflettere sull'uomo e sulla donna in questione; se al principio senti la necessità di analizzare le ragioni dell'uno o dell'altra, alla fine comprendi che lo scopo dell'autore è altro.
Per comprendere appieno il messaggio di Simenon, bisogna avere la forza di astrarre da queste immagini e seguirlo nella sua opera di “svestizione” dell'uomo; egli ci insegna a guardare dentro le persone per trovare istinti e sensazioni che esistono in ciascuno, pronti ad emergere all'occorrenza in base agli accadimenti della vita.
Quello rappresentato è il mondo degli istinti naturali e primari dell'uomo che emerge quando la maschera cade; è un'esplosione da cui scaturiscono le verità più crude e dolorose, insieme ad un estremo bisogno di libertà e di poter ritrovare se stessi.
Una girandola di odio, insoddisfazione, cattiveria, vendetta ma anche passione, perdono, solitudine.
Le pagine di Simenon si bevono come un bicchier d'acqua, grazie ad uno stile nitido e fluido come pochi, tuttavia riescono a lasciare un sapore amaro e graffiante all'ennesima potenza.
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Commenti
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Grazie del contributo (sempre impeccabile) questo mi manca, magari lo piglio appena finiti i 4 o 5 che ho in casa ! Quando non so che fare, compro un Simenon... O*O
la passione per Simenon mi ha contagiato !!!!
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