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STAREMO INSIEME PER SEMPRE....
Mi rituffo tra le pagine di Dorn; mi perdo nella pazzia, nelle menti malate che lui sa così bene dipingere. Ed è un tuffo da un’altezza notevole con tanto di vertigini e scarica di adrenalina, per non parlare del contatto con l’acqua: GELIDA!
Incontro nuovamente Jan Forstner,psichiatra, che dopo le mirabolanti vicissitudini affrontate ne “Il superstite”, mi aspettavo che l’autore lasciasse un po’ in pace.
Invece, mi ritrovo al suo fianco, a vivere l’angoscia prodotta dall’incontrare sulla propria strada uno stalker.
La tensione non è immediata, sale a poco a poco; leggere questo libro equivale ad affrontare una scalata; all’inizio ci si prepara, così l’autore permette al lettore di conoscere i vari personaggi, le situazioni che stanno vivendo, poi inizia lentamente a far entrare in scena l’azione vera e propria. Riscopro con Dorn, il piacere di fare supposizioni su chi possa essere lo stalker, o meglio la stalker; il soggetto preso di mira dalla donna è proprio Jan, al quale viene recapitato un mazzo di rose rosse senza biglietto e, successivamente trova, bloccato dal tergicristallo della propria auto,un disegno molto particolare, carico di significato celato nel simbolismo delle immagini tracciate, che un collega di origini italiane aiuterà ad interpretare.
Vivo insieme allo psichiatra il sospetto, la preoccupazione, il disagio che questa situazione comporta, che matura lentamente, ad un’iniziale, superficiale valutazione portata a considerare i fatti come innocui, segue un’angoscia vera e propria, che si stende come un ombra sulla vita di Jan e su quella delle persone che ama. Nel momento in cui viene ucciso un giornalista, conoscente dello psichiatra il giorno stesso in cui avevano fissato un appuntamento nel quale lo stesso, doveva rivelare fatti importanti non ben specificati al telefono, Jan comincia ad unire i tasselli del puzzle e a provare vera e propria paura….
Mi piace come l’autore ci presenta la stolker, si coglie esattamente l’essenza di una mente malata, che inizialmente, quasi timidamente, lascia segni della sua presenza allo psichiatra, ma, man mano che la tensione del lettore cresce, allo stesso modo aumenta l’audacia della stalker, che telefona direttamente a Jan, più e più volte facendogli capire che è continuamente spiato,osservato, valutato nei comportamenti….
Finalmente un libro dove il “cattivo” non è svelato dopo poche pagine, il dubbio rimane, oserei dire fino quasi alla fine, eccellente Dorn nel seminare tracce, sospetti veri e fasulli, il lettore brancola nel buio a braccetto con Forstner.
Libro eccellente; nulla è lasciato al caso, nulla è detto di troppo, e nulla di troppo poco, la storia raggiunge un equilibrio perfetto tra passaggi di tensione e violenza, sospetti, indagini, pazzia.
A chi non conosce Dorn consiglio vivamente di leggere questo libro ed i suoi precedenti.
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