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Picnic sul ghiaccio
 
Picnic sul ghiaccio 2012-09-12 12:34:29 C l a r a
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
C l a r a Opinione inserita da C l a r a    12 Settembre, 2012
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Pinguini, necrologi e qualche sorriso.

"Picnic sul ghiaccio".
Già il titolo è una delizia..!
In realtà le mie aspettative sono state sovvertite, non perché il libro non sia di qualità anzi...
Siamo molto distanti dal genere dal giallo tradizionale, questo libro si avvicina più a una sorta di satira, l'autore fa dell'ironia sulla situazione e le dinamiche negli stati nel periodo post sovietico. Non siamo di fronte ad un libro sui criminali ma la criminalità viene vissuta come costante, come normalità nell'immaginaria, ma non troppo, Ucraina di Kurkov.
E poi... Noi italiani siamo dei caciaroni per natura, chiacchieroni, sovrabbondanti, sopra le righe siamo così distanti dalla scrittura asciutta, asettica e pungente di Kurkov da restarne quasi disorientati.

Analizzando la trama: due eroi Viktor Zolotaryov, scrittore, quarantenne, sempre impegnato a scrivere il romanzo che non ha ancora iniziato e il suo pinguino, Micha, regalo di uno zoo che ripartiva animali per l'impossibilità di accudirli per mancanza di fondi in un Ucraina in bancarotta.
Per guadagnarsi da vivere Viktor scrive "coccodrilli" ovvero necrologi per un giornale , epitaffio anticipato per notabili ancora vivi, futuri defunti, segretari di stato, deputati, banchieri, impresari, banditi e cantanti d'opera e amanti vari. Per l'Ucraina che conta insomma.
Questi godevoli necrologi sono così notevoli che è quasi un peccato che non siano morte tutte queste persone, senza poter accrescere la fama di Viktor.
Ma cosa succede se, un giorno, per caso (o forse no) questi vivi abituari iniziano a morire uno dopo l'altro? Cadono da una finestra, colpiti da uno sparo, saltati su una bomba o strangolati.
118 assassinati o morti in strane circostanze.
Un'avventura grottesca e paradossale da leggere davanti a un Kapusniak (leggi: zuppa di cipolle, carne e gnocchetti, tipica dell'Ucraina).

Politica, economia, interessi per un ritratto amaro di un paese spesso troppo poco conosciuto.
Il talento di Andrei Kurkov è proprio qui, con un sorriso e buoni sentimenti, a mo' di commedia domestica, dipinge agilmente la triste fiera della barbarità dell'animo umano.

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Commenti

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Bella recensione Clara: diretta e schietta! Brava! :)
In risposta ad un precedente commento
C l a r a
13 Settembre, 2012
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Ti ringrazio tanto Vale! :)
Baci!
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