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La consulente 2012-09-11 12:19:54 Sordelli
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Sordelli Opinione inserita da Sordelli    11 Settembre, 2012
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Questa volta ti ho fregato, Jeffery!

Taylor Lockwood è una brillante giovane che lavora per la Hubbard, White & Willis, un rinomato studio legale di New York. L'altra sua grande passione è la musica jazz, che coltiva suonando in alcuni locali.
La sua vita è abbastanza tranquilla, fino a quando Mitchell Reece, intrigante avvocato del suo studio, le affida un importantissimo compito, chiedendole la massima riservatezza. Così, l'affascinante Taylor, si trasformerà ben presto in una spia e detective privata, scoprendo che dietro alla facciata di quegli "uomini della giustizia", spesso si nascondono delle persone tutt'altro che giuste, capaci di ricorrere ai mezzi più subdoli per vincere le loro lotte di potere o, peggio, persone che nascondono vizi e depravazioni che di legale non hanno proprio nulla.
La sua attività però, la metterà spesso in pericolo. E quando tutto vi sembrerà concluso....non preoccupatevi, perchè non lo sarà per davvero.

Che dire?! Dunque, cominciamo dicendo che sono totalmente di parte, in quanto amo Jeffery Deaver e la sua mente brillante, che partorisce sempre (o quasi) dei romanzi intricati che ti permettono di oliare gli ingranaggi della mente, spesso assopiti dalla tranquillità e banalità della vita quotidiana.
Il mio problema con Deaver è che non sono mai riuscita ad azzeccare chi fosse il colpevole, il che mi ha sempre inviperita in maniera incredile; beh, mai....fino a questo romanzo! Non so se è perchè ormai conosco abbastanza Deaver o se perchè ero stranamente "sveglia", ma ho capito subito chi fosse il mandante e chi avesse architettato tutto! Non capivo però il movente, ma...ehi, non si può capire tutto, no?
Tornando al romanzo, devo dire che mi è davvero piaciuto: la caratterizzazione dei personaggi è eccellente, e il fatto che "l'investigatrice", del resto, sia una ragazza normale (e non un detective pluridecorato o chessò io!) mi ha coinvolta particolarmente. Così mi sono ritrovata anche io ad indagare su questa famigerata cambiale scomparsa, mi sono ritrovata invischiata nella triste cattiva condotta di molti avvocati illustri e mi sono anche un po' innamorata.
Lo stile, a mio parere, è impeccabile. Non ho mai avuto problemi a seguire il filo del discorso e ho letteralmente divorato questo romanzo. Ho trovato altresì interessante l'ambientazione, che forse mi ha anche dato da pensare che probabilmente questo "marciume" descritto da Deaver esiste davvero. Ma questa è solo una mia riflessione e supposizione.
Io, ora, vi lascio alle vostre ;) non perdetevi questo romanzo, ricco di suspense, divertimento (Taylor ha un sarcasmo che adoro!) e di verità nascoste....

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