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Sono Rosie. Rosie vera.
Se avete amato Duma Key, Rose Madder ne può diventare il prologo. Stessa atmosfera di irrealtà, di puro terrore in alcune delle bellissime descrizioni del Re.
Brividi nel leggere la condizione a cui Rose è stata costretta per quattordici lunghissimi anni, fatti di violenze, stupri, pugni, aborto e brividi, seppure diversi, quando finalmente riesce a fuggire da quel terribile matrimonio, via, lontana da casa, senza portare nulla del suo passato. Stephen King riesce a farci respirare la stessa aria di libertà provata dalla protagonista, mista all'orrore di poter riconoscere, tra la folla di una nuova città, proprio l'ex marito violento.
Fino a qui, la trama potrebbe essere quella di un normale romanzo, se pure a tratti forti.
Ma stiamo parlando di un libro di Stephen King ed ecco che arriva la sua magia: un quadro acquistato in un negozio di pegni, un quadro che aumenta di superficie, una porta verso un altro mondo...
Sono ancora lontani gli anni di Duma Key e di 22/11/63, ma l'autore inizia a porre le prime basi per quelli che considero due dei suoi libri migliori.