Dettagli Recensione
sarebbe gradita un po' più di considerazione...
Tutto ebbe inizio quando una tegola scivolò giù mancando per poco lo sfortunato vescovo di Wykeham: un semplice incidente o un attentato da parte dei Lancaster?
O, aspettate, forse ho sbagliato: il vero inizio sì ebbe quando la farmacista cadde da uno sgabello e perse il bambino che aveva in grembo; povera Lucie, che sofferenza, che tragedia!
Vi domanderete: cosa lega un vescovo a un'umile farmacista? Semplice: il nostro capitano-investigatore Owen Archer, uomo di legge determinato a scoprire ogni verità nascosta dietro le continue fatalità che sì susseguono nella tranquilla cittadina di York.
È l'ottobre del 1371 quanto di vescovo mette piede in città, e da quel giorno iniziano anche gli eventi nefasti: un incendio, feriti, morti, furti e quant'altro turbano la normale quiete pubblica. Così il nostro capitano, aiutato anche dalla moglie Lucie cercherà in ogni modo di fare chiarezza sull'accaduto.
Personalmente ho trovato questo libro una lettura abbastanza gradevole: nulla di sensazionale, ma neanche da buttare.
La trama prometteva bene, e in effetti le promesse sono state mantenute: misteri da risolvere, verità da scoprire, il tutto in una York sfuggente ma tangibile, grazie a descrizioni curate nella giusta misura. Intrighi, tradimenti e bugie ben congegnati, in non sono riuscita a capire davvero tutta la situazione fino alla fine, sono stata costretta a seguire passo per passo le intuizioni di Owen e nonostante questo ho dovuto attendere che lui mi sbrogliasse la matassa. Dunque almeno in questo campo la Robb è riuscita, aiutata anche dal fatto che la sottoscritta non è un tipo molto intuitivo!
Ma ora passiamo alle note 'dolenti': parto col dire che non c'è nulla che non mi sia piaciuto o mi sia risultato particolarmente fuori luogo, ma devo dire che questo libro l'ho letto un po' 'rimboccandomi il maniche': se è vero che le vicende siano interessanti, i personaggi principali mi hanno un po' delusa: sì passa dalla fredda razionalità di Owen (e voi direte: ma è un investigatore, che pretendi?) alla forte emotività di Lucie, all'ostentata impassibilità dei sospetti interrogati. Ho trovato che mancassero di una certa empatia, non mi hanno coinvolta, ma solo permesso di seguire le indagini senza che io potessi immedesimarmi un po' a fare la detective: insomma, hanno fatto tutto loro! E mi dispiace, perché terminata la lettura, non ho avuto quella malinconica sensazione di aver perso un amico.
E un'altra cosa che mi ha lasciata perplessa è stato il finale, la risoluzione del caso: sebbene io non sia riuscita in nessun caso a indovinare colpe e colpevoli (cause: poca intuizione e poca possibilità di partecipazione), le rivelazioni mi hanno lasciata del tutto indifferente. Come se non fosse successo niente.
In definitiva, una lettura gradevole, con uno stile fluido ma un ritmo lento, che a volte può scoraggiare il lettore, contenuti buoni ma forse troppo 'lontani' per ammettere un vero coinvolgimento, ma se volete conoscere questa autrice penso sì possa comodamente iniziare con questo testo... Senza troppe pretese.
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