Dettagli Recensione
Buongiorno lentezza...
Chi è che diceva fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio?
Questo libro me lo hanno prestato, dichiarandomi che era bellissimo...ma vatti a fidare!
Diana Bishop, strega-che-cerca-di-non-essere-strega, si ritrova ad Oxford a studiare alcuni manoscritti, quando un giorno tra le mani le capita un antico volume di alchimia, l'Ashmole 728, che scoprirà presto non essere un libro qualunque... ma non è la sola a sospettarlo, e coloro che l'hanno capito non ci metteranno molto a causarle una serie di grattacapi.
E come se non bastasse, la povera Diana si imbatterà anche in un certo vampiro (razza astiosissima alle streghe), anche lui incuriosito dal libro, ma si sa... l'amore è una questione di alchimia!
Intanto puntualizzo che questo libro fa parte di una trilogia, quindi il finale è aperto e funge da introduzione al seguito.
Ed ora passiamo ai molteplici punti tragici.
Vi assicuro che per proseguire capitolo dopo capitolo questo libro 'infinito' mi ci sono volute un coraggio, una tenacia e una pazienza al di fuori dal comune. E perché? Perché in 750 pagine praticamente non succede niente di niente: nessun evento memorabile, niente azione, niente suspance, gli unici due momenti clou non erano neanche descritti bene. Ho proseguito pensando 'successivamente qualcosa accadrà' ma niente! Non c'è stato nulla che mi invogliasse a proseguire, solo l'ostinazione dettata da un'illusione.
E allora vi domanderete: come ha fatto la Harkness a riempire 750 pagine?
Ebbene, eccovi la spiegazione: l'autrice è una studiosa laureata. Con tutte le varie nozioni alchemiche, storiche, biologiche e letterate che ha citato un altro po' e la laurea l'avrei potuta prendere anche io! E' bello che un autore sappia ciò che scrive, ma tutta questa serie di conoscenze mi è parsa superflua, soprattutto contando che spesso citarle non è servito a nulla ai fini della storia, ma solo a indurmi a un sonno profondo.
Oltre a questo aggiungiamo descrizioni su descrizioni, ripetute, dilungate nei momenti meno interessanti e troppo brevi nei pochi attimi di suspance, messe in modo da non lasciare nulla all'immaginazione potete comprendere che la mia delusione è andata crescendo sempre più.
Per non far ulteriore danno sarò breve riguardo i personaggi: lei una strega superpotente ma frustata, lui un vampiro con sbalzi d'umore degni una sindrome premestruale, la loro una storia d'amore spudoratamente simile a Twilight e poi tutte le altre comparse gelide, che non trasmettono alcuna emozioni, fantocci messi lì giusto a far volume.
L'unica cosa che salvo è lo stile: si legge facilmente nonostante i contenuti pesanti, il lessico è appropriato e non difficile. Ma per il resto... evitatelo.
Il 'piano piano, buono buono' va bene per il panettone ma non va bene per tutti i libri...
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Commenti
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PS Ho notato che da quando è stato pubblicato Twilight i libri sui vampiri e sulle loro storie d'amore spopolano...
Meno male che ultimamente ho avuto il piacere di leggere qualcosa di Anne Rice e quelli sì che sono vampiri! Ce ne fossero di scrittrici come lei!
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