Dettagli Recensione
La donna nell'ombra
In questo romanzo thriller dalle forti connotazioni psicologiche, la protagonista, Rose, viene accusata e arrestata per un delitto che dice di non aver commesso. Solo quattro anni più tardi, mentre Rose attende di sapere l'esito della richiesta per ottenere la libertà vigilata, il lettore potrà a poco a poco ricostruire i fatti per cercare di stabilire la verità attraverso il suo diario. Come tipo di thriller è davvero molto poco convenzionale, nel senso che non c'è un'indagine in corso, non ci sono investigatori a cui è stato affidato il caso, ma solo una psicologa incaricata di redarre una relazione su Rose ed esprimere il suo consenso o dissenso all'uscita anticipata dal carcere. Con un'alternanza tra passato e presente la storia si snoda attraverso un'accurata introspezione di Rose, partendo dagli antipodi, da quando Rose era una bambina. Personalmente, nonostante ami i thriller psicologici, ho trovato il ritmo di questo un po' fiacco. Inizialmente ci mette un bel po' ad entrare nel vivo e l'espediente di partire a raccontare la vita di Rose così indietro nel tempo non ha aiutato. Bisogna infatti superare la metà libro prima di arrivare al periodo che si avvicina allo svolgersi dei fatti. Riconosco che l'autrice è stata molto brava a narrare in maniera così precisa e accurata la fragile situazione mentale della protagonista, e gli argomenti toccati sono molto interessanti e attuali. "La donna nell'ombra" è un libro che affronta lo spettro di una maternità negata, del dolore per la perdita di un figlio, di un'ossessione morbosa che non lascia respiro, ma anche dell'amore per un uomo visto dal suo lato più estremo e insano: un amore totale, disperato, claustrofobico. Il percorso che intraprende il lettore per scoprire la verità su Rose è di tipo graduale, purtroppo non vi sono colpi di scena inaspettati o scene da batticuore, ma il finale è potente, incisivo. Una lettura che mi aspettavo diversa, ma che non ha mancato di creare molti spunti di interesse e di riflessione.