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Anche all'inferno batte un cuore
Wayne Barlowe, americano, è principalmente un noto illustratore e artista di fantascienza e fantasy. Date queste premesse forse molti penseranno che sia meglio starsene alla larga da questo libro.
Sarebbe un errore, perlomeno per chi apprezza il fantasy e non disdegna anche le atmosfere cupe e ai limiti dell'horror.
Devo dire che non ero convinto neanche io all'inizio e mi sono buttato spinto più dai giudizi positivi riscontrati in altri lettori, dalla copertina che mi attirava e dall'argomento brevemente accennato in quarta di copertina.
L'inizio è stato un pochino lento perchè lo scrittore è molto descrittivo e l'azione latitava, poi col procedere del racconto la storia ha fatto presa e le pagine hanno cominciato a scorrere sempre più veloci fino all'epilogo finale.
Non è sicuramente un capolavoro del fantasy, ma ho molto apprezzato l'originalità della storia e il dualismo estremo tra le due figure principali del libro il principe “Belzebù” e il Gran Demone “Sargatanas”. Se il primo è malvagio, folle, iracondo, vendicativo, il secondo è all'opposto malinconico, di buon animo, riflessivo, tormentato dai rimorsi. Un inferno a tinte fosche, viene in mente il quadro di Bosch, dominato da demoni mostruosi e spesso anche sanguinari e spietati. Figure principali ben caratterizzate tra cui anche il demone Eligor, io narrante dell'intera vicenda che prendendo per mano il lettore lo accompagna alla scoperta di questo mondo di dannazione e terrore.
Qualche rallentamento nella narrazione non pregiudica comunque quello che ritengo essere un buon libro.
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Syd