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C'E' UN TEMPO PER VIVERE E UNO PER MORIRE
“E' solo la mia immaginazione, si dice. Uno scherzo dei miei occhi. Tutto è come sempre. Cosa mai può accadere da queste parti? In questo minuscolo villaggio chiamato Lenarp, poco più a nord di Kadesjö, sulla strada che porta al magnifico lago di Krageholm, nel cuore della Scania? Qui non succede mai niente. Il tempo si è fermato in questo piccolo villaggio dove la vita scorre come un ruscello senza energia né volontà.”
Non sentendo nitrire la cavalla dei vicini, il vecchio Nyström si sveglia nel cuore della notte, scoprendo con orrore e spavento che i suoi vicini di casa sono stati picchiati brutalmente: Johannes è morto a seguito delle percosse subite, mentre Maria, con un cappio intorno al collo, è in fin di vita... morirà qualche giorno dopo pronunciando varie volte una sola parola: “stranieri”.
Con questi indizi Kurt Wallander inizia a indagare per scoprire i responsabili di quest'aggressione, così barbara e così insolita nei confronti di due anziani, apparentemente poveri e in un paese dove gli immigrati stranieri stanno oltrepassando i confini sempre più spesso e sempre più numerosi.
A complicare le cose si aggiunge l'omicidio di un somalo in un campo profughi e la gestione della vita privata di Wallander che si trova a dover affrontare la senilità del padre, la separazione dalla moglie e la voglia di libertà della figlia.
Chi sono i colpevoli di questi atti violenti? Il razzismo crescente centra qualcosa o è solo una falsa pista? I due casi sono legati tra di loro? Riuscirà la polizia a incastrare tutti i tasselli di questo puzzle per arrivare alla risoluzione del caso?
Un libro che parte bene, promette molto ma nel corso della lettura rallenta talmente tanto che a tratti diventa un po' noioso; i personaggi pur non essendo tantissimi non sono ben delineati, a parte il protagonista principale, Wallander, che in alcuni episodi della sua vita privata risulta talmente patetico da sembrare surreale e da allontanarsi dalla figura seriosa del poliziotto che riveste sul posto di lavoro. Gli ultimi due capitoli sono invece più veloci, forse troppo, come se l'autore avesse un numero predefinito di pagine entro cui dover scrivere il finale della storia.
Insomma, personalmente non mi ha entusiasmata più di tanto: nel complesso non è una lettura spiacevole, ma non lo consiglierei!
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Commenti
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Buona giornata anche a te! :))
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Buona giornata! :)