Dettagli Recensione
Davai! Krasivaja.
Ona, Sigra Rimas, Andrius, cattivissima Uljuska, guardia bionda Kretzskij, il calvo, Signor Lukas (l'uomo che caricava l'orologio), signa Grybas, sigra Arvydas, scorbutica e figlie, Janina e la sua bambola Liale: vi conosco, vi vedo, vi sento, vi rispondo, con gli occhi, le orecchie, il cuore, le lacrime. Vi voglio tanto bene, in modo atavico e con tutta me stessa. Vi sento madre, sorella, fratello, amica, nemico, odioso conoscente...e vi amo tutti.
La storia narrata è quella della famiglia Vilkas: Elena, Lina, Jonas e tanti altri esseri umani che in un giorno qualsiasi si ritrovano ad essere bestie, ma nell'animo veri partigiani della solidarietà umana. Un racconto straziante e bellissimo: è possibile.
14 giugno 1941: "Mi portarono via in camicia da notte". "Jonas corse nella mia stanza. Si era vestito per andare a scuola, con la divisa e il cravattino, e teneva in mano la cartella. I capelli biondi erano accuratamente pettinati con la riga da parte. Sono pronto mamma, disse con la voce che tremava."
"Uljuska si alzò dal suo pagliericcio e latrò qualcosa alla mamma.
Smettila di gridare. Ce ne andiamo le dissi.
Lei cominciò a dare alla mamma patate, barbabietole e altro cibo che aveva messo da parte. ... Non potevo crederci. Perchè ci stava regalando quelle provviste?"
"La sigra Rimas si inginocchiò di fianco a noi. Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla, iniziò a recitare.
Mamma, gridò Jonas.
Le lacrime mi rigarono le guancie.
Aveva uno spirito bellissimo, disse l'uomo che caricava l'orologio.
Janina mi accarezzò i capelli.
La sigra Rimas continuò: Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perchè tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei amici.
Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.
Si, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.
Amen."
Il calvo aveva lo sguardo fisso nel vuoto e, per una volta, non disse nulla.
...Io e Jonas camminavamo davanti, la signora Rimas e l'uomo che caricava l'orologio al centro, e il calvo chiudeva il corteo. Janina si trascinava di fianco a me. Persone che non conoscevo si unirono a noi....Kretzskij stava parlando con le guardie sotto il portico. Ci vide e smise di parlare."
Non ho parole per dire....leggetelo. Raramente un racconto vi arricchirà di conoscenza e amore.
Davai! significa sbrigarsi, sempre sbrigarsi.
Krasivaja significa bella, ma con forza. Unica.
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