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Il senso di Smilla per la neve
2012-06-09 14:59:34
Pelizzari
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Il freddo vissuto
Questo libro è l'antenato del filone dei thriller nordici, molto apprezzato dalla critica, ma per me è stato davvero noioso. Diviso in tre macrosettori: la città, il mare, il ghiaccio. Incentrato sul confronto fra la cultura europea e quella di un paese come la Groenlandia, culture molto diverse, ma con punti in comune. Molto lento nel ritmo, tanto da far perdere il filo della storia. L'unica cosa buona che lascia è la sensazione di freddo, che deriva dall'ambientazione nel paese degli eschimesi, così particolare, unita anche ad un misterioso senso di calore che comunque la neve dà. Non ho apprezzato nemmeno il personaggio di Smilla: non riuscivo a immaginarne il volto e non mi ha trasmesso alcuna emozione.
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Pensa, a me lo aveva consigliato la professoressa di matematica per una poesia sui numeri presente nel testo; fortunatamente l'ho trovata su un sito e dopo questa recensione di sicuro non lo compro.
Concordo, non te lo consiglio. Secondo me è stato davvero molto sopravvalutato
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