Dettagli Recensione
La cacciatrice di anime, vol. 2
Questo secondo episodio delle dis-avventure di Charley Davidson non riesce a spiccare il volo rispetto al libro precedente. Se dalla lettura di "La cacciatrice di anime" ero rimasta un po' dubbiosa e le avevo dato una sufficienza stiracchiata proprio perché ancora non mi ero riuscita a fare bene un'idea sulla storia, la lettura de "Il fascino del male" non ha minimamente appianato i miei dubbi e mi lascia lo stesso identico senso di incertezza che avevo prima. Non è stata una brutta lettura, ma neanche esaltante. E' una storia che mischia al suo interno elementi polizieschi, con tanto di casi intricati da risolvere, ed elementi paranormal romance. Entrambi i generi coesistono tra loro e si spartiscono all'interno del romanzo lo stesso spazio, nessuno dei due risalta sull'altro. La componente paranormale alla lunga stanca, la sua spiegazione all'interno del contesto narrato risulta un po' debole, non potrei mai pensare a questa serie solo in un'ottica di un libro urban fantasy, perché non risulterebbe abbastanza completa. Ma d'altronde neanche la componente poliziesca è abbastanza sviluppata da rendere il libro all'altezza di un giallo o thriller che si rispetti. L'autrice ha creato dei personaggi molto variegati, che riescono a suscitare simpatia nel lettore, soprattutto in questo libro li ho percepiti molto più familiari rispetto a prima, e quindi la lettura risulta piacevole proprio perché si è curiosi di saperne di più su quello che gli accade, le pagine volano via leggere, senza cedere il passo alla noia. Un altro aspetto positivo (ma non del tutto) è l'ironia che caratterizza lo stile di scrittura, ironia però che a volte male si accorda con la traduzione italiana. Credo che il problema di fondo sia che l'ironia sfoggiata dall'autrice sia di stampo prettamente "americano", con modi di dire locali, con riferimenti ad eventi che gli americani conoscono, ma che i lettori italiani possono soltanto provare ad immaginare, con il risultato che alcune battute lasciano un piccolo sorriso sulla bocca, mentre altre un punto interrogativo nella mente. In definitiva reputo "Il fascino del male" come un libro piacevole per passare un paio di giorni spensierati in gradevole compagnia. Si merita la sufficienza, ma non spicca a livello di trama e ultimata la lettura, nonostante il finale semi-aperto, non lascia una voglia impellente dei sequel.
Indicazioni utili
- sì
- no