Dettagli Recensione
un mix di generi ben riuscito
a metà tra il romanzo di formazione, il noir e il thriller, questo libro di Lansdale (il primo che leggo di questo autore) è riuscito a colpirmi positivamente. Ambientato nel Texas degli anni 30, durante la depressione, dove ingiustizie e soprusi erano all'ordine del giorno, affronta tematiche molto spinose come il razzismo e le perversioni sessuali dei serial killer, e il tutto descritto dagli occhi di un bambino, che è costretto in un solo anno a crescere molto rapidamente e a venire a conoscenza di un'infinità di cose che prima non sospettava esistessero. La scrittura è scorrevole e delicata nonostante la durezza di certe scene. Il patos cattura il lettore e rimane alto per tutta la seconda metà del libro. Io infatti le ultime 150 pagine le ho letteralmente divorate nel giro di poche ore, non riuscivo più a staccarmi finché non sapevo come andava a finire. Devo dire di essere rimasta soddisfatta anche del finale, anche se dopo il finale della vicenda c'è un ulteriore epilogo che ho trovato eccessivamente triste e strappalacrime. Questa è stata l'unica cosa che non ho apprezzato.
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