Dettagli Recensione
Ma ne bastava una sola!!!
“Un grande thriller” recita il sottotitolo.
Un grande thriller???
MAI fidarsi delle copertine!
"Il pittore che visse due volte" può essere recensito con una sola parola: nonsense.
Gli avvenimenti si susseguono lungo una logica zigzagante e delirante.
Un alternarsi forzato di passato e presente, seguendo l’ormai inflazionata tecnica del doppio filo.
Passato: un uomo trovato morto sulla riva di un canale, un indizio che non vuol dire assolutamente nulla, poliziotti incompetenti e giornalisti curiosi che non cercano la verità ma si accontentano di incolpare il primo malcapitato e metterlo alla gogna.
Caso strano: il malcapitato di turno è proprio il protagonista.
Presente: deliranti personaggi assolutamente privi di coerenza con visioni mistiche, sconnessi, anacronistici, dalla psicologia vagamente folle ma non per questo simpatici o piacevoli.
Della suspense che dovrebbe essere presente almeno un minimo in un giallo storico nemmeno l’ombra...
E il finale... Ah perchè c'era davvero un finale? Io non me ne sono accorta...
Caro Pailing, qui lo dico, TU con me hai chiuso.
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Commenti
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Io sconsiglio raramente, generalmente penso che sia una mia colpa, o perchè non ero nel mood adatto o magari perchè non ho colto la finalità dell'autore... Ti assicuro però che in questo caso, purtroppo, non c'era proprio nulla da cogliere!
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