Dettagli Recensione
Cos'è che non ho capito...?
La prima domanda che mi è venuta spontanea terminato il libro è: cos'è che non ho capito?
Non sono un'appassionata di gialli, lo ammetto, ma io credo che questo genere debba tenere con la bocca aperta fino alla fine.
A me non è successo con questo libro.
Vediamo di dare spiegazioni: c'è un libraio che si improvvisa detective - la sua seconda passione a quanto pare - per scoprire cosa ne è stato dell'ex amante. In suo soccorso ci saranno il suo aiutante di libreria ed altre persone che gli chiariranno alcuni aspetti della vittima e dell'assassino.
Parto dal dire che il nostro 'protagonista' non mi ha trasmesso nessuna emozione: si è rivelato semplici parole su fogli, un personaggio astratto e non molto attraente.
Stessa cosa per gli altri. Figure delineate ed inanimate. Le indagini sono state svolte da loro senza che io potessi in nessun modo esserne inclusa.
E correvano troppo, ho faticato a stargli dietro, non perché la lettura fosse scorrevole, ma perché mi ritrovavo in situazioni diverse senza sapere come esserci arrivata.
Per non parlare della trama. Sembrava interessante e invece... non c'è stato un lavoro appassionato! Descrizioni buone, ma sembrano buttate giù solo per necessità, ambientazione carina, Parigi fine '800, ma è una Parigi così, solo da sfondo...
Una storia semplice, nemmeno chissà quanto intrecciata, senza pretese, leggera.
Non lo consiglio perché personalmente non l'ho trovata né interessante né emozionante.
Ma i gusti son personali.