Dettagli Recensione
Folle e intrigante
Difficile assegnare questo romanzo ad un genere, forse un Noir, ambientato nei favolosi anni '50 nientemeno che ad Hollywood. Due giovani squattrinati, uno sceneggiatore ed un creatore di effetti speciali, vengono coinvolti in un gioco macabro in cui compare il cadavere di un personaggio famoso che dovrebbe essere morto da vent'anni. Strane lettere anonime portano i due giovani ad incrociare la strada di un misterioso personaggio dal volto sfigurato che aggira fuori dagli studios e tenta di non farsi avvicinare da nessuno.
Spinti dalla loro naturale curiosità i protagonisti si cacciano in grossi guai perchè , dopo essere stati licenziati, uno di loro scompare. Lo sceneggiatore rimasto solo e riassunto in maniera ambigua e sospetta continua ad indagare sulla vicenda ma in maniera inquietante tutti quelli che sembrano poter fare luce su di essa vengono "fatti sparire" ...
Bella l'ambientazione e l'elogio alla creatività, viene reso molto bene il senso di effimero, dell'importanza dell'apparire, Bradbury gioca per tutto il romanzo con quello che è vero e rimane celato nell'ombra e ciò che appare, tra realtà e illusione, ogni personaggio sembra possedere una maschera , giocare un ruolo oltre il ruolo stesso che pare essergli stato assegnato. Siccome è un GENIO e non ci piove , riesce a catturare l'attenzione del lettore , a far risaltare la sottile acida ironia nella descrizione di alcuni personaggi, la critica ad un mondo di celluloide dove ciò che vedi non è nemmeno un riflesso di ciò che sta dietro, la follia del potere , la brama di dominare in un mondo che è solo finzione. Manie , bizzarre consuetudini del mondo delle case cinematografiche , falsi idoli e vecchie star sul viale del tramonto , un turbine di personaggi folli e intriganti. Assolutamente originale.
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Una curiosità: ho scoperto che questo è il secondo volume (ma si legge benissimo come romanzo a sè stante) di una trilogia che comincia con "La morte è un affare solitario" e finisce con "Constance contro tutti".
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