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Il morbo di Haggard
 
Il morbo di Haggard 2012-05-15 09:05:25 C.U.B.
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    15 Mag, 2012
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PATHOS E LOGOS

Siamo nel 1937, Inghilterra. Agli albori di una guerra , di cui inizialmente si scorge solo un lieve sentore tra le righe dei giornali e che poi lentamente si insinua nella quotidianita’ fino a coprire i cieli della Manica con flotte di aerei dell’armata di Hitler.
Un piccolo paese, un’ambientazione idilliaca, attraverso un fitto velo di pioggia profumata di mare scorgiamo una vecchia grande casa, i muri scrostati dalla salsedine , un giardino incolto, erba alta e sentore di abbandono, vitale, romantica la casa svetta solida a trenta metri da una scogliera a picco su un mare nero di tempesta. Una ripida scaletta con un centinaio di gradini che porta ad una spiaggia isolata popolata dai soli gabbiani.
Elgin. Questo il nome di un luogo la cui presenza passiva ci accompagnera’ in tutto il romanzo.
Un medico dalla camminata zoppicante viene avvertito di una visita.
Un giovane pilota vorrebbe parlargli. “ Penso che lei abbia conosciuto mia madre.”

Cosi’ inizia questo racconto di McGrath, dove un uomo e un ragazzo uniti dall’amore per una donna, amante dell’uno, madre dell’altro, gettano le basi per liberare la memoria del dottor Haggard e ripercorrere quello che fu una rovente passione, un folle amore impossibile.

Reputo Mc Grath un abile drammaturgo, riesce a dare un senso ovattato di disperazione anche in questo scritto, sembra distante, assopito il protagonista mentre racconta, quasi il dolore fosse ormai un elemento somatizzato,quotidiano, saldamente assestato , cagionevole in un doloroso abbandono alla realta’ immutabile.
Un grande amore disperato, feroce, fugace, urlante.
Poi il dolore fisico, che Haggard si porta addosso giorno dopo giorno, quasi fosse ammenda da pagare per non dimenticare i dolori del cuore. Una malattia che lo rende dipendente dalla morfina.
C’e’ qualcosa di folle anche in questo romanzo. Sottilmente folle.
Come un morbo senza nome , che impregna l’aria . E che impregna la mente di Haggard.

Buona lettura.

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Commenti

10 risultati - visualizzati 1 - 10
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15 Mag, 2012
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Bellissima recensione....non ho letto il libro ma l'ho immaginato attraverso le tue parole....davvero brava!
Bella recensione!!
Mi è venuta voglia di leggere questo libro!!
Mi hai ricordato che devo ancora leggere Follia!!!!Questo McGrath mi incuriosisce molto!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
15 Mag, 2012
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Grazie !
Vai Alessia, vai con 'sto McGrath :-)
In questi giorni sto leggendo le avventure amorose di Stella Raphael.
Ho scoperto che nel 2005 ci hanno fatto un film.
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
15 Mag, 2012
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Stai leggendo FOLLIA ! Ti piace ?
Io odio Stella :-)
Sono ignorante di film, non so...
L'ho scoperto per caso su google, ma non ho approfondito, non ho capito se è uscito in Italia oppure no.
Il titolo inglese è "Asylum".
"Follia" è un bel drammone psicologico, ti serve piccoliparticolari con il contagocce.
Stella è una moglie trascurata che si invaghisce di un uomo che la fa sentire attraente, se ne innamora e fa finta di non capire, o non vuol capire, quanto sia pericoloso.
Sono più o meno a metà...
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
15 Mag, 2012
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Comunque io preferisco Fanny Vaughan a Stella, 10 a 1.
Leggero' di sicuro altro di McGrath.
Buona lettura !
Bellissima rece, Cub!!!!
anche tu sei a quota due Mc Grath .....
quando avrò smaltito un pochino la mia chilometrica lista, leggerò anche questo !!!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
16 Mag, 2012
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Grazie Silvia ! Presto ne leggero' un altro, mi piace parecchio.
10 risultati - visualizzati 1 - 10

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