Dettagli Recensione
un thriller che fa riflettere sul rapporto genitor
Uh thriller scritto bene, con un'alternanza tra il presente e il passato che mantiene l'attenzione di chi legge.
“In difesa di Jacob” è un legal-thriller che ha la fondamentale caratteristica di non limitarsi a raccontare un omicidio col relativo processo, ricerca delle prove per inchiodare l’assassino ecc.., ma fa qualcosa di più: ci dà uno spaccato della vita e delle relazioni all'interno di una famiglia “normale” collocata all’interno di un contesto sociale anch’esso “normale”.
La famiglia Barber è una comune famiglia formata da tre membri: il padre – Andy, braccio destro del procuratore distrettuale -, la madre Laurie e il figlio 14enne Jacob; vivono in una tranquilla cittadina, Newton, dove raramente accadono eventi tragici e strani.
Ma si sa, arriva il momento in cui qualcosa cambia e infatti, il giorno 12 aprile 2007, nel noto e frequentato parco di Cold Springs Park, viene ritrovato il cadavere di un adolescente, coetaneo di Jacob, assassinato con tre ferite profonde sul torace, provocate da un coltello.
Chi è stato?
Le indagini iniziano immediatamente, tra lo sgomento generale e la preoccupazione dei genitori, che temono per l’incolumità dei propri figli.
A guidare il caso è proprio il nostro protagonista, Andy Barber, ma per poco; infatti, dopo aver incominciato ad indagare e a interrogare gli amici di scuola della vittima – Ben Rifkin – accade qualcosa di inaspettato e drammatico per la famiglia Barber, che da quel momento inizierà a vivere un vero e proprio incubo.
Un thriller che si rispetti non può non avere dei colpi di scena, che svelano pian piano al lettore pezzi di verità spiacevoli: nessun genitore dovrebbe mai trovarsi nella triste condizione di pensare che suo figlio possa commettere delle mostruosità, ma chi ci può assicurare che non possa accadere, senza che questo sia necessariamente da ricondurre (o forse sì...?) a delle colpe genitoriali?
E se sussiste il minimo dubbio che queste mostruosità siano state commesse dal proprio figlio, fin dove è giusto spingersi per difenderlo?
Seguendo lo sviluppo e degli eventi e dei tormenti interiori di Andy e sua moglie, arriveremo alla fine della storia... ma non pensate che tutti i dubbi e le domande su come i fatti si siano realmente svolti, troveranno risposta.
Non per tutto c’è sempre una spiegazione unica, razionale, certa; quando ad essere coinvolti in casi drammatici ed inquietanti siamo noi o i nostri cari, ogni pretesa obiettività svanisce come neve al sole perchè qualcosa dentro di noi difficilmente accetta di scontrarsi con realtà dure, troppo difficili da affrontare e davanti alle quali ci si sente troppo deboli e fragili...