Dettagli Recensione
Io, Barthomieu…
Come per gli altri romanzi Glenn Cooper, l’autore, ha deciso di narrare la sua storia su diversi periodi temporali, in questo caso sono quattro: la preistoria, il 1899, il 1300 ed il presente.
Nel corso del libro Cooper riesce a portare avanti parallelamente tutti i racconti che nel finale si ricongiungeranno in un’unica storia.
Questa volta siamo in Francia più precisamente nel Périgord.
Entra in gioco Luc Simad, un importante archeologo, che riesce a mettere le mani su un antico manoscritto risalente al 1300 il quale venne rinvenuto tra i resti di un’antica abbazia di Ruac.
Grazie a questo prezioso reperto, Luc ed un altro suo amico archeologo riescono a trovare una caverna piena di dipinti rupestri magnifici e misteriosi allo stesso tempo.
Il protagonista sente il desiderio di scoprire di più su questa strana grotta e delle raffigurazioni che essa contiene.
Senza saperlo si trova a faccia a faccia con un segreto millenario.
Non tutti però hanno il desiderio che questo “segreto” venga svelato all’umanità.
Come in tutti i suoi libri la storia è piena di: colpi di scena, inseguimenti, scoperte incredibili, omicidi, una piccola storia d’amore ed in questo caso anche un manoscritto in latino che aspetta solo di essere decodificato.
Anche questa volta non sono riuscita a staccare gli occhi dalle pagine che scorrevano veloci, ho dovuto terminare il libro in una serata, ero troppo curiosa di come andava a finire!
Questo mix di suspance e mistero mi attrae così tanto che quando inizio non riesco più a smettere di leggere.
Una lettura molto affascinante che voglio consigliare a tutti gli appassionati del genere!
Indicazioni utili
Il libro delle anime
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