Dettagli Recensione
Storia di un assassino
“Il lupo” non è un thriller truculento nato dalla fervida fantasia di uno scrittore, bensì una accurata ricostruzione della vita di monsieur Petiot, accusato di aver ucciso diverse decine di persone, nella Parigi occupata dai tedeschi.
Il lavoro dell'autore (docente universitario americano di Storia europea) è davvero ben congegnato, tanto da dare vita ad un'opera completa sia sotto il profilo dell'ambientazione storica sia sotto il profilo della ricerca documentaristica necessaria per poter raccontare la storia di un personaggio veramente complesso e pieno di contraddizioni.
Chi era veramente Petiot? Quante maschere diverse indossava quest'uomo, osannato da taluni, accusato da altri?
Giusto ritenerlo uno spietato carnefice o possibile nutrire qualche dubbio per mancanza di prove certe e testimonianze contrastanti?
King trascina il suo pubblico in questa girandola di dubbi che assalirono gli inquirenti dell'epoca; il racconto si dipana con una suspense irresistibile, arricchendosi strada facendo di tanti tasselli, fino a portarci ad avere una visione completa, solo al termine della lettura.
Un personaggio dalle mille sfaccettature, la cui vita viene ripercorsa con minuzia certosina dall'autore, per captarne i vizi e le virtù, le stranezze, le manie, il passato familiare, le affiliazioni politiche; si concretizza così un uomo dal passato torbido, affamato di denaro, avvezzo a pratiche illegali durante l'esercizio del proprio mestiere di medico.
Di notevole spessore anche lo sfondo storico; sono gli anni dell'occupazione nazista, la città brulica di agenti della Gestapo, di parigini appartenenti alle file della Resistenza, malavitosi, prostitute, poliziotti, spie, ebrei in fuga.
Una variopinta galleria di personaggi reali e immaginari mescolati in un unico flusso narrativo; belle le immagini che ritraggono Sartre, Camus, Picasso e Simenon a chiacchierare seduti in un bistrot del centro.
Una Parigi a tinte fosche, dove la vita quotidiana prosegue, ma le tensioni sociali e politiche derubano gli abitanti della loro tranquillità e del loro antico splendore; una città schiava, privata della propria dignità.
David King ha partorito un romanzo di ottimo calibro, di estremo interesse per i cultori di storie vere e per gli appassionati di storia; lo stile di scrittura è agevole e molto chiaro, tuttavia la minuziosità dei particolari riportati durante la narrazione tendono a rallentare il ritmo, come è naturale che sia.
La parte forse più ostica per il lettore potrebbe essere la descrizione capillare dell'intero svolgimento del processo, seguito alla cattura; qua King non tralascia nulla, riportando fedelmente tutti i verbali degli interrogatori succedutisi per ascoltare le decine di testimoni.
Sembra che in taluni momenti King abbia preferito dare un'impronta saggistica al suo racconto, dando la priorità ad un estremo dettaglio degli eventi, piuttosto che alleggerire il contenuto a favore di una migliore scorrevolezza narrativa.
Un autore agli albori della propria carriera, che possiede tutte le carte giuste per confezionare altri ottimi lavori a sfondo prevalentemente storico.
Buona lettura
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Commenti
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nemmeno io amo il genere thriller.....
questo è un libro adatto ad amanti di romanzi storici, saggistica, ricostruzione di storie vere.
Infatti trovo sia errata la sua collocazione tra" Gialli, Thriller, Horror", proporrò alla Redazione di collocarlo in romanzi storici, penso sia più corretto....
Se non ho capito male si dovrebbe trattare del fatto storico reale raccontato come un romanzo, mi sbaglio? Lo leggerò senza dubbio.
nell'insieme un' opera interessante....
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