Dettagli Recensione
Delitto?
Ho comprato questo libro spinto dal consiglio di Jo Nesbo sulla fascetta.
L'ambientazione è un ipotetico stato dove tutto è stato omologato, anche, e soprattutto, il pensiero comune.
Devo dire che ricorda un po' le atmosfere di "1984" di Orwell, non c'è un "Grande Fratello" ma si vive in un modello di stato definito "concordia".
Diversi anni prima le due ideologie politiche vigenti, liberismo e socialismo, si sono annullate a vicenda dando vita ad una sorta di inciucio (come diremmo adesso) dove non ci sono più differenze e, di conseguenza, nessun contrasto.
I giornali socialisti che in passato facevano opposizione hanno smesso di opporsi vendendosi al potere, il denaro ha comprato tutto, il giornalismo non deve dare fastidio al nuovo stile di vita.
Giornali e riviste hanno tutti un'unica proprietà e vengono prodotti all'interno di un enorme edificio di 30 piani, la Casa.
Su questi giornali non devono essere pubblicate notizie che possano creare dei dubbi nella popolazione, notizie che possono far sorgere domande su qualsiasi argomento, non bisogna chiedersi se una cosa è giusta o sbagliata.
Ovviamente le notizie prediligono l'effimero, sia su carta che in televisione.
In questo mondo tutto uguale, dove anche gli edifici sono tutti uguali nel loro grigiore, il problema più grosso è l'alcolismo, la mano dura della polizia colpisce chiunque beve, anche se lo fa a casa propria.
Un'altra piaga sono i suicidi.
Il commissario Jensen, un poliziotto ligio al dovere, con problemi di stomaco che, detto tra noi, non ispira una gran simpatia, è il protagonista del romanzo.
La Casa riceve una lettera minatoria dove si minaccia di farla esplodere, cosa che non succede, e il commissario deve scoprire chi l'ha mandata.
Il tutto procede tra intrallazzai politici, ex dipendenti licenziati per motivi strani e un fantomatico trentunesimo piano che sulla carta non esiste.
Cos'è il reparto speciale che lavora al trentunesimo piano? Cosa fanno? Chi sono?
Non è un thriller mozzafiato ma una critica all'omologazione di massa mascherata da giallo, anche il finale, dove si scopre chi c'è e cosa fa al trentunesimo piano, è un'ulteriore critica al sistema.
Il delitto di cui si parla nel titolo non è un delitto "convenzionale", d'altronde lo stesso giallo non è un giallo "convenzionale".