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CAPOLAVORO
Un vero capolavoro: l’idea, la costruzione, l’ambientazione storica , i personaggi, il ritmo, le pause, il finale… un amalgama perfetto che accompagna per quasi 800 pagine in modo sinfonico e provoca brividi di pura emozione .
Prima di iniziarlo temevo potesse trattarsi di un furbo esercizio di stile da parte di un maestro applicato al sempre affascinante tema della macchina del tempo.
Come al solito il pregiudizio si è confermato peccato mortale: quest’opera mi ha coinvolto nel profondo, ha toccato le corde del sentimento per come tratta di amore e di amicizia, e quelle della conoscenza quando descrive i motivi storici e soggettivi che plasmano la mente di un uomo mediocre.
La vicenda è un ballata grandiosa tra Storia e storie di gente comune.
Queste ultime sono veri e propri micro romanzi, intrecciati come una morbida e pregiatissima stoffa su cui si tessono i motivi delle vicende principali: possono infatti chiudersi e ricomparire dopo centinaia di pagine per dare coerenza, pathos ed armonia.
Non saprei a cosa paragonarlo tra i romanzi che ho letto, provo a farlo per differenza con un altro racconto che mi sono gustato recentemente: “La Cattedrale del Mar", ambientato nella Barcellona medievale. Potrei dire che in quest’ultimo la dimensione storica tende a soverchiare quella della gente comune, tanto che il protagonista si profila come un vero e proprio eroe. L’opera di King invece ha un equilibrio perfetto tra tutte le componenti, a costituire un insieme portentoso eppure leggero.
Anche per me è la prima opera di questo autore, non vedo l’ora di affrontarne altre e vedrò di seguire i tanti consigli apparsi anche qui.
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Ed io che pensavo di essere un caso raro!
Ovviamente condivido appieno :))