Dettagli Recensione
Un meritato successo in mezzo al demerito dilagant
Un giallo davvero intrigante. I colpi di scena si susseguono anche nel momento in cui il delitto e l'intrigo sono risolti. Leggevo sopra di una critica mossa contro l'eccessivo erotismo e gratuità delle scene sessuali. Penso che questo sia un leitmotiv del libro; intendo il sesso visto come motore trainante dei rapporti umani. Mikael e Lisbeth hanno una "morale sessuale" che i più "puristi" potrebbero discutere, ma credo che in realtà sia la condotta migliore per conoscere in fondo l'altro e evitare languenti cerimonie matrimoniali che spesso approdano ad altrettanto languenti e (ormai) stereotipate separazioni. Le scene di violenza erotica hanno, a mio giudizio, il compito di dipingere una realtà, ahimè, troppo diffusa e che non ha ragione di cadere nell'ombra. I sentimenti d'amore, però, non sono messi in discussione, tanto che Lisbeth si innamora di Mikael. Forse l'unica critica plausibile si può riscontrare in una mangiata di pagine alla fine del libro, nelle quali Lisbeth e Mikael fanno una sintesi dell'accaduto. In queste pagine emerge una condanna dello stupratore steriotipata e fanciullesca. Certamente le considerazioni dei due sono più che giustificabili, ma il tono e il linguaggio fanno apparire un giornalista cinquantenne e un hacker professionista come due liceali mossi da sentimenti adolescenziali. Le pagine in questione però non superaro il numero di cinque e credo che in un totale di 600 (o forse più) pagine sia un numero abbastanza irrisorio. Dopo il successo "imbarazzante" di Harry Potter forse la letteratura contemporanea ha ancora qualche speranza di poter auspicare all'immortalità.
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