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Omicidio allo specchio
 
Omicidio allo specchio 2012-03-14 21:21:46 Pupottina
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Pupottina Opinione inserita da Pupottina    14 Marzo, 2012
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Un tortuoso noir che non risparmia i colpi di scen

Se mi fossi fermata alle prime 30 pagine delle 247, sicuramente sarebbe stato uno dei tanti libri che vengono lasciati a prendere polvere su uno scaffale. Invece, sono andata avanti e non sono riuscita a fermarmi, fino alla fine. E' una lettura che si vive in maniera energica, adrenalinica e tutta d'un fiato. Il noir Omicidio allo specchio di Ryan David Jahn è come un film di Hitchcock, dove si ha paura, si riflette sulle propri timori, ma si resta anche intrappolati per saperne il finale. Lo hanno già definito un thriller kafkiano, pieno di svolte sorprendenti, ed è vero anche questo. Non a caso, lo scrittore, anche se giovane, ha già vinto il prestigioso premio New Blood Dagger della Crime Writers’ Association nel 2010.
Cosa abbonda in questo libro? Soprattutto, i dettagli. Ci sono una marea di dettagli su ogni minima cosa, ogni gesto quotidiano che a volte si ripete meccanicamente senza riflettere. Quasi ci si perde nei dettagli di una vita, ma, in realtà, si entra nella vita del protagonista, lo si affianca nelle sue abitudini, si vive con lui, si scopre cosa pensa dietro quei gesti, si scopre un'identità normale, da uomo solo, dedito al lavoro e schiavo delle sue abitudini, ma anche fondamentalmente buono e innocuo. Tutto fa parte del piano dello scrittore: conoscere il personaggio che narra è fondamentale a comprenderne i mutamenti e le azioni future. Anche se non tutte. In alcune di esse si vorrebbe fermarlo, perché rischia di mettersi ancora di più nei guai, ma il lettore non può fare altro che leggere, subendo ed assistendo passivamente alle azioni di Simon Johnson, il suo uomo protagonista.
Cosa fareste voi, se qualcuno entrasse in casa vostra e tentasse di uccidervi?
Cosa fareste, se riusciste ad avere la meglio sul vostro aggressore?
Non credo che, come Simon, lo mettereste in acqua e ghiaccio e lo lascereste nella vostra vasca da bagno per andare a scoprire chi era e che cosa voleva da voi. E' un piano diabolico che Simon decide di intraprendere per scoprire la verità, per sapere chi è quell'uomo identico a lui di cui non sapeva l'esistenza. E' per scoprire l'identità e le motivazioni del suo doppio che intraprende una serie di decisioni sbagliate, quelle per cui il lettore vorrebbe fermarlo. Non può far altro che seguirlo nelle pagine di un noir che si trasforma continuamente, un thriller ricco di suspense e di colpi di scena, in cui anche i gesti più insignificanti hanno il loro perché, dove la realtà stupisce ed appare sempre imprevista, sempre originale, sempre avvincente. A tal punto, accade anche che alla fine del libro si vorrebbe che continuasse ancora per un po', che accadesse ancora qualcosa ...
Il giovane scrittore Ryan David Jahn non ha la faccia da scrittore, ma quella della controfigura dei suoi personaggi principali. E' grandioso nel suo modo di narrare, con uno stile ricco di tecniche adatte a tenere viva l'attenzione. Non ci si stanca a leggerlo. Lo si segue come se si fosse in trappola, come se leggendo si entrasse nel personaggio e si vivesse al posto suo. La storia è originale, surreale, a volte onirica, a volte frutto della follia. Nella mente di un criminale, Ryan David Jahn ci sta benissimo. Il suo secondo romanzo, Omicidio allo specchio, non delude, ma entusiasma e Pupottina ci ha trovato anche qualche somiglianza con lo stile surreale di Stephen King, con quelle situazioni che da quotidiane si trasformano in grandissime assurdità e in cui la paura ti attanaglia. Forse si dovrebbero già aspettare nel romanzo tutti gli ingredienti propri dei film, poiché Jahn, oltre che scrittore, è anche sceneggiatore. Il suo racconto racchiude tutti gli elementi dei film thriller e li distribuisce sapientemente per aumentare la suspense.
Una cosa singolare è che nel libro non ci sono capitoli, ma solo 5 parti (Simon, Jeremy, Emersione, L'irruzione, Epilogo) di varia lunghezza, ma di un crescendo d'intensità.
Simon si intrufola nella vita del suo doppio, del suo sosia sconosciuto, ma scopre verità che non immaginava, scopre situazioni più pericolose, situazioni che sfuggono alla mente umana mentre cerca di risolverle, scopre un'esistenza dove niente è come appare e le identità possono mescolarsi, confondersi, fondersi e perdersi come in un labirinto. Gli sfuggirà il tempo. I morti ritorneranno in vita. Qualcuno cercherà di comunicare con lui attraverso messaggi sui muri. Un'auto misteriosa lo pedinerà nei suoi spostamenti e nella sua fuga verso al libertà che non gli appartiene più. Sfiorerà l'amore. Conoscerà i piaceri del sesso. Scoprirà che non sarà mai più al sicuro. Vedrà cedere tutte le sue certezze e scoppiare come una bolla di sapone, mentre affogherà la sua tensione e i suoi dispiaceri nell'alcol.
Non vi voglio parlare di focalizzazioni nel personaggio, non voglio lasciarmi scappare elementi utili a seminare in voi altre aspettative sulla storia narrata. Voglio lasciarvi il bello di farvi prendere dalla lettura e di scoprirlo leggendolo.
Mentre lo leggevo, non sono mai riuscita ad aspettarmi qualcosa che non fosse l'imprevisto, l'ultima cosa che avessi mai potuto immaginare o prevedere. Per questo motivo, è stata una lettura che mi ha lasciata entusiasta di questo scrittore e desiderosa di leggere tutti i suoi romanzi presenti e futuri.

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